Gela. L’uscita del gruppo di Forza Italia dalla maggioranza sicuramente qualche riflessione, anche in queste ore, la sta producendo tra le fila dell’alleanza, anche se tanti pro-Greco avevano già messo in conto l’addio dei forzisti, da tempo sempre più distanti dal resto della coalizione. Non sembra esserci troppa concitazione tra chi sostiene l’avvocato. Ieri, l’assessore azzurro Nadia Gnoffo, che ha ufficializzato le sue dimissioni, è stata molto dura con l’ex forzista Luigi Di Dio, che ad inizio anno ha lasciato il partito e che l’aveva già “sfiduciata”. “Di Dio mi accusa e mi attacca in consiglio comunale ma al settore servizi sociali è venuto solo per controllare se i suoi amici fossero stati inseriti nell’elenco dei beneficiari dei buoni spesa”, ha detto. Il consigliere, che dopo il divorzio da Forza Italia è rimasto nella maggioranza del primo cittadino, parla già al passato di un partito che “ha dimostrato di non aver raggiunto nessun risultato ai servizi sociali così come nel settore dell’onorevole Mancuso”. “Non ho mai offeso l’ex assessore Gnoffo – dice – mi sono limitato a contestare il suo ruolo politico. Penso che abbia confermato incapacità nel ruolo ricoperto. Al settore servizi sociali a chiedere per gli amici? Con l’ex assessore non ho più rapporti da almeno due anni. Anche quando ero ancora in Forza Italia avevo comunicato all’onorevole Mancuso che non avrei riconosciuto il ruolo dell’assessore. Faccio il consigliere comunale con passione e se qualcuno mi chiede di interessarmi di una questione io lo faccio sempre in maniera trasparente. E’ vero, negli uffici dei servizi sociali mi sono recato all’inizio ma l’assessore non c’era mai. Sicuramente, non sono andato a chiedere favori”. Secondo Di Dio, ieri la forzista Gnoffo avrebbe dovuto avere un approccio finale diverso. “Un assessore che ha lavorato per oltre tre anni – aggiunge il consigliere – avrebbe dovuto elencare tutti i risultati ottenuti. Invece, ha solo lamentato che io le avrei tirato la giacca o che il presidente Sammito le avrebbe tirato il borsello. Le proposi di istituire un tavolo permanente sulla disabilità e mi fece fare una figuaccia. Si è dimostrata come pensavo, il nulla cosmico”.
Il consigliere boccia su ogni fronte le strategie forziste. “Visto che avevano già deciso di uscire dalla maggioranza – aggiunge – avrebbero potuto usare una scusa diversa. Hanno deciso che era meglio scappare davanti ad una fase sicuramente non facile per l’amministrazione comunale. Un partito come Forza Italia, con riferimenti europei, nazionali e regionali, avrebbe dovuto fare da sostegno vero al sindaco e alla sua amministrazione. Invece, non c’è stato alcun contributo concreto. Io continuo a rimanere in maggioranza, perché così ha deciso chi mi ha votato. Magari, la mia non sarà una presenza decisiva ma vado avanti senza avere incarichi o amici da far nominare in giunta”. In fondo, le parole di Di Dio sono una sintesi che trova sponde nel resto di una maggioranza, ormai convinta che gli azzurri sarebbe passati su altri binari politici.