M5s “progressista”: limite mandati rivisto e alleanze, “ripartiamo come a Gela”

 
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Gela. La delegazione locale dei pentastellati era piuttosto folta, come avevamo annunciato. “Nova”, la costituente M5s tenutasi a Roma, consegna di fatto tutte le chiavi del movimento all’ex premier Giuseppe Conte. Superato il quorum per la validità del voto, sono caduti alcuni capisaldi di sempre, il limite dei due mandati e adesso la figura del garante che viene superata. Sul muro dei mandati si erano spesso infrante le strategie anche di pezzi da novanta della prima ora del Movimento cinquestelle. I votanti si sono espressi e in questi giorni di convention romana le polemiche non sono mancate. Il partito va sempre più in direzione del percorso progressista tracciato da Conte e seguito, tra gli altri, dal gruppo territoriale, da quello consiliare, dalla rappresentanza nella giunta Di Stefano e chiaramente dai parlamentari, regionali e nazionali del territorio. L’epopea di Grillo va man mano tramontando e Di Paola, in primis, ha ricordato, annunciando la convention romana, che non è più tempo di “guardare al passato”. Gli ultimi risultati elettorali, in Liguria così come in Emilia Romagna e in Umbria, non sono stati per nulla esaltanti. Il parlamentare Ars, grande sponsor politico del “modello Gela” e del sindaco Di Stefano, si sente progressista e si muove in un tracciato di questo tipo, in un campo largo con altre forze dello stesso ambito e con quelle civiche, anche se nella giunta cittadina ci sono pure le bandiere dell’Mpa e di “Sud chiama nord”. Dall’esito del voto arrivano l’aumento del limite massimo a tre mandati e le deroghe per le candidature a sindaco e a presidente di Regione. Le alleanze dovranno essere formalizzate sulla base di precisi accordi programmatici. Lo stesso Di Paola aveva parlato di un “modello Gela”, quasi preambolo dell’evoluzione M5s verso i lidi progressisti e le alleanze strutturate sui temi. “Siamo più forti che mai – spiega – da oggi siamo progressisti indipendenti. Gli iscritti hanno risposto con coraggio e maturità. Bisogna fare squadra. Quando ci sono programmi condivisi e punti condivisi, le alleanze vanno fatte, perchè dobbiamo battere le destre che stanno governando. Serve avere coraggio. Lo abbiamo fatto a Gela e continueremo a farlo in altri Comuni e in altri territori. I mandati? E’ una questione di competenze e attaccamento ai valori del movimento. Chi lavora bene è una risorsa. La strada è sempre aperta. Costruiamo il fronte alternativo a Schifani e a chi sta governando alla Regione. Continuerò insieme a tutta la squadra cittadina, territoriale e regionale. Dobbiamo costruire un gruppo capace di governare la Sicilia”. Il suo è tra i nomi principali per un’eventuale candidatura alla presidenza della Regione.

Il senatore Pietro Lorefice parla di “una grande famiglia cinquestelle”. “Si è pronunciata – sottolinea – c’è da prenderne atto. Il voto va attualizzato e deve essere una nuova energia per ripartire. Dobbiamo far percepire ai cittadini che siamo ancora quella forza propulsiva che ha cambiato l’Italia e che continuerà a cambiarla in meglio”. L’altro senatore Ketty Damante sottolinea “l’ottima partecipazione”. “La voglia di rinnovare il movimento è un ottimo risultato. La comunità ha qualcosa da dire per rinnovarsi. Sanità, pace, la partecipazione dei giovani, il fine vita, la legalizzazione della cannabis -commenta – sono tutti principi sui quali è nato il movimento. Siamo progressisti, mi sento progressista. Siamo una forza di cambiamento e non di restaurazione”. A Roma, oltre ai parlamentari locali, c’erano i consiglieri comunali Francesco Castellana, Lucia Lupo, Vincenzo Tomasi, il presidente del consiglio Paola Giudice e l’assessore Simone Morgana. Alla convention hanno preso parte altri componenti del gruppo territoriale, a cominciare dall’ex consigliere comunale Virginia Farruggia. Proprio il gruppo territoriale a breve dovrà avere una nuova guida. Il mandato di Morgana è scaduto ad ottobre.

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