Gela. Incarichi da migliaia di euro e la tutela di interessi della propria parte politica. L’altra faccia del “modello Gela” la definisce l’ex sindaco Lucio Greco. L’avvocato punta i “vizi” di un gruppo progressista consolidato intorno al sindaco Di Stefano. “È una politica attenta e puntuale solo quando deve affidare incarichi a esponenti di partito che fanno parte della maggioranza. Si dimostra invece insensibile, indifferente e distratta nei confronti delle più elementari esigenze della parte debole della nostra società. Anche a costo di sfidare l’opinione pubblica e le regole previste dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, non hanno infatti esitato ad affidare alla grillina Farruggia un incarico da oltre 80 mila euro, somma che molti lavoratori non guadagnano neanche in dieci anni di duro lavoro. Al contrario, non hanno nessun timore di offendere il buon senso quando hanno deciso, a causa della semplice caduta di un rametto – dice – di chiudere, da circa un mese, la villa comunale, luogo salubre e accogliente frequentato da tanti pensionati e anziani. Così, quelli che dovevano togliere la povertà e difendere i deboli, l’unica cosa che sanno fare è ingrassare il proprio portafoglio. E’ un’autentica vergogna. Sul piano simbolico e’ un messaggio devastante che fa venire fuori la pochezza della classe politica cittadina. In questo modo le istituzioni perdono credibilità perché il potere pubblico viene di fatto privatizzato per difendere gli interessi della propria parte politica, mettendo in secondo piano gli interessi più generali della popolazione”. Greco prende le distanze e critica duramente il modello politico strutturato dal suo ex vicesindaco Di Stefano, poi uscito dall’amministrazione insieme al gruppo di “Una Buona Idea”.
Se accusa i pentastellati di puntare a poltrone e incarichi, non è meno duro con i dem, che condivisero la prima parte della sua esperienza amministrativa. “Personalmente, non sono meravigliato dall’atteggiamento dei cinquestelle, partito con un alto tasso di ambiguità che fa a pugni con lo schieramento progressista di cui fa parte; mi meraviglia, invece, il silenzio assordante del Pd e di quei giovani consiglieri comunali che, nelle loro frequenti interviste, non hanno fatto sentire la loro voce e il loro dissenso riguardo a operazioni – conclude – che offendono l’intera classe politica, la sensibilità delle persone perbene e tutte le istituzioni. Se non hanno questo coraggio, farebbero bene a risparmiarci le loro profonde ma, a questo punto, inutili riflessioni. Da tanti giovani che si affacciano alla politica mi aspetterei un atteggiamento più responsabile e meno opportunistico”.