“Luce sulle aziende che si insedieranno”, i sindacati: “Controlli antimafia e garanzie per gli operai”

 
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Gela. “Servono certezze anche da Eni”. I segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil lo ribadiscono all’indomani del vertice tenutosi in prefettura a Caltanissetta, tutto incentrato sul futuro delle aree dismesse del cane a sei zampe.

“Chiarezza sulle aziende interessate a garanzia dei lavoratori”. “Il sindacato – spiegano Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania – ha già posto condizioni chiare e nette sul modello di impresa che dovrebbe avere le giuste caratteristiche e affidabilità per il progresso del mondo del lavoro e quindi a beneficio delle tutele dei lavoratori dell’indotto e dei disoccupati oltre, ovviamente, all’economia legale della città. Il sindacato confederale ha richiesto e ottenuto la riapertura dei termini dell’avviso ed ha invitato le parti ad emanare il bando descrivendo nel dettaglio i vantaggi economici e fiscali che ogni impresa italiana ed estera potrebbe ottenere scegliendo d’investire in città”. I segretari, nella procedura avviata dopo la pubblicazione del bando da parte di Confindustria Centro Sicilia, mirano ad innalzare i controlli sulle aziende, a garanzia di operai, soprattutto quelli dell’indotto, già decisamente provati da quanto accaduto dopo la riconversione della raffineria. “Abbiamo chiesto ad Eni – concludono – di conoscere la disponibilità della stessa così da iniziare l’attività formativa utile alla riconversione delle maestranze. Solo così si può assicurare un futuro certo ai lavoratori. Indispensabile il ruolo della prefettura ai fini del monitoraggio costante di tutti i passaggi compresa l’informativa antimafia alla quale ogni azienda sarà sottoposta”. 

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