Gela. Due anni fa, uccise l’anziana madre e ferì il padre nella loro abitazione a Sant’Ippolito. Il cinquantaquattrenne Giuseppe Di Dio, però, è totalmente incapace di stare in giudizio, in modo irreversibile, e socialmente pericoloso. Sono le conclusioni esposte dal perito nominato dal giudice che ha coordinato la fase dell’incidente probatorio. Già prima dell’omicidio, l’uomo era stato ricoverato in strutture specialistiche per la cura di gravi patologie psichiche. In base a quanto ricostruito dai pm della procura e dai poliziotti del commissariato, uccise la madre dopo una discussione per futili motivi. La colpì ripetutamente con un ventilatore, per poi scagliarsi contro il padre, che seppur ferito ha evitato conseguenze peggiori.
La difesa di Di Dio, sostenuta dall’avvocato Elio Lembati, in fase di indagine e dopo l’arresto ha subito chiesto di valutare lo stato psichico dell’uomo. Due periti hanno confermato la totale incapacità. Il gip, chiudendo la fase dell’incidente probatorio, ha rimesso gli atti ai pm della procura che dovranno poi avanzare le successive richieste.