“Lo sversamento fu accidentale”: Consulente Eni esclude colpa imputati

 
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Gela. “Uno sversamento accidentale, forse da legare ad una cattiva gestione del sistema di pompe della vasca Gibellato”. La conclusione è stata fornita dal docente dell’università di Palermo Luigi Cannizzaro, sentito, in qualità di consulente

della difesa, durante l’ultima udienza del processo a carico dell’attuale amministratore delegato di raffineria Bernardo Casa e di due tecnici della fabbrica Salvatore Lo Sardo e Gaetano Lauria.
I magistrati della procura li accusano di non aver adottato tutte le necessarie misure di prevenzione che avrebbero potuto evitare lo sversamento d’idrocarburi verificatosi in fabbrica nel novembre di tre anni fa.
“Ritengo – ha proseguito il docente – che l’incidente sia da legare al fatto che una delle pompe di drenaggio non era stata modulata per operare in automatico. Quindi, per attivarla, sarebbe stata necessaria l’azione diretta di un eventuale responsabile di zona”.
Nel corso dell’udienza, sono stati ascoltati anche un responsabile turno operativo e un tecnico della società incaricata di organizzare il sistema di bonifica per conto di raffineria. In ogni caso, tutti hanno escluso che lo sversamento possa aver interessato aree non di proprietà Eni.
Non sono mancate le sfide verbali, anche molto veementi, tra gli avvocati di parte civile e quelli della difesa.
Sia l’ente comunale che quello provinciale, infatti, si sono costituti parte civile nel procedimento avviato davanti al giudice Fabrizio Molinari. La pubblica accusa, invece, è sostenuta dal pm Lara Seccacini.

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