Lo stop di neurologia, vertice in ospedale: a Palermo parte un tavolo tecnico
Gela. Un doppio canale, tra la città e Palermo. Davanti alla scelta di chiudere il reparto di neurologia, assunta dai manager della clinica Santa Barbara, la politica si muove, meglio tardi che mai. A...

Gela. Un doppio canale, tra la città e Palermo. Davanti alla scelta di chiudere il reparto di neurologia, assunta dai manager della clinica Santa Barbara, la politica si muove, meglio tardi che mai. Al Vittorio Emanuele, questa mattina, il confronto è andato in scena tra il sindaco Domenico Messinese, il management della clinica e i vertici di Asp, a cominciare da Carmelo Iacono. La convenzione che regola i rapporti tra Asp e clinica garantirebbe anche il 2018 e bloccarla potrebbe costituire un eventuale inadempimento.
I deputati dall’assessore Razza. A Palermo, invece, i deputati regionali Giuseppe Arancio e Nuccio Di Paola hanno illustrato il caso neurologia all’assessore regionale Ruggero Razza. “Sono convinto che si debba percorrere la strada dell’integrazione tra pubblico e privato per quel che riguarda i servizi sanitari – dice Giuseppe Arancio – e comunque sarebbe stato opportuno fare collimare i tempi della chiusura del reparto presso la Santa Barbara con l’apertura di un analogo reparto all’ospedale di Gela. Di tutto questo discuteremo, già nei primi giorni della prossima settimana, in un tavolo tecnico convocato dall’assessore al quale parteciperanno fra gli altri il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, il sindaco di Gela, la proprietà della clinica e la deputazione provinciale”. Al momento, la città rischia un ulteriore buco sanitario, senza un reparto di neurologia.
Il centro per l’autismo. Prima del vertice a tre in ospedale, il manager Iacono ha anche incontrato i componenti della commissione comunale ambiente e sanità, il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia e l’assessore Valeria Caci. E’ stato chiesto un impegno ufficiale per l’avvio del centro diurno a sostegno dei pazienti autistici. L’amministrazione comunale, già da mesi, ha individuato i locali di via Ascoli, occupati dall’associazione di protezione civile Falchi d’Italia e, in parte, anche da Arci-Le Nuvole. I rappresentanti di Falchi d’Italia, però, hanno contestato la decisione della giunta e non vogliono cedere la struttura. Tra le esigenze prioritarie, c’è proprio l’avvio di un centro diurno e l’Asp è pronto a garantirlo, sempre che arrivino i locali.