Gela. “Di tutto e di più”. L’ex operaio Emanuele Pistritto, davanti alle telecamere del programma Rai “Nemo”, ha deciso di rivelare la sua verità. I rifiuti pericolosi prodotti dal ciclo della raffineria sarebbero stati sotterrati in un’area a ridosso dell’attuale condotta green stream di Eni. “Mi facevano pestare l’eternit – dice – io li macinavo tutti con i cingoli e poi li andavo a sotterrare. Tutte queste cose che tiravano fuori dai forni sono tutti là. Venivano gli ingegneri, i vari responsabili e tra di loro dicevano tra cinquant’anni qua moriranno tutti di tumore”. L’ex operaio ha spiegato quanto sarebbe accaduto nell’arco di diversi anni, con rifiuti pericolosi di ogni tipo interrati nei pressi dell’area industriale. “Scaricavano i camion, tutti i rifiuti dello stabilimento – dice ancora – c’erano anellini di ceramica per i reattori. I buchi erano da cinquecento metri quadrati e profondi una quindicina di metri. Tutto il materiale andava nella falda acquifera. Qui di vecchiaia non muore più nessuno. Muoiono i giovani”.
L’uomo, attraverso l’avvocato Dionisio Nastasi che sta seguendo il procedimento penale sul disastro ambientale per conto del Comune, ha deciso di sporgere denuncia davanti ai poliziotti del commissariato e anche i pm della procura a questo punto potrebbero iniziare le verifiche. Pistritto con le sue parole apre una breccia su un presunto sistema di smaltimento illecito di rifiuti industriali che avrebbe intaccato la falda acquifera, generando conseguenze devastanti. Una versione che già in passato alcuni ambientalisti locali avevano indicato come concreta possibilità.
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Perché gli ambientalisti sapevano e sanno tutto solo che si fanno orecchie mercanti. Basta scavare zona contrada bulala e si vede cosa esce fuori. Poi arrivano ARPA e dagli analisi risulta tutto positivo. Purtroppo nessuno ha mai preso atto e pugno c’è gente che si e arricchita le tasche. Oggi piangiamo le conseguenze, questa è la città che tutti sanno ma nessuno parla sappiamo solo parlare ma senza agire e ancora oggi vogliono la raffineria aperta. Facciamo casino invece di iniziare le bonifiche ad opera d’arte e si inizia a lavorare cosi. Cari gelesi ogni famiglia abbiamo un ammalato e ancora continuiamo a fare i signori
Perché gli ambientalisti sapevano e sanno tutto solo che si fanno orecchie mercanti. Basta scavare zona contrada bulala e si vede cosa esce fuori. Poi arrivano ARPA e dagli analisi risulta tutto positivo. Purtroppo nessuno ha mai preso atto e pugno c’è gente che si e arricchita le tasche. Oggi piangiamo le conseguenze, questa è la città che tutti sanno ma nessuno parla sappiamo solo parlare ma senza agire e ancora oggi vogliono la raffineria aperta. Facciamo casino invece di iniziare le bonifiche ad opera d’arte e si inizia a lavorare cosi. Cari gelesi ogni famiglia abbiamo un ammalato e ancora continuiamo a fare i signori
Forza zio neli facciamoli arrestare a tutti questi figlii di buttana che fanno morire i nostri figli
Grazie Sig. PISTRITTO Lei ha avuto il coraggio di dire ciò che i Nostri cari politici e sindacati, negli ultimi 50 anni, hanno evitato di denuzionare per ovvi interessi personali. Spero nella rivolta delle coscienze di tutti i Galesi.. Grazie, Grazie, Grazie Sig. PISTRITTO.. Mi auguro che nessun politico o sindacalista attuale o passato cerchi di cavalcare l’onda.. questa deve essere una battaglia del popolo, una battaglia civile con un mostro Eni.. il popolo la può vincere…