Violenze in casa e un video intimo della figlia: condanna per un operaio

 
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Gela. Una serie di violenze in famiglia e, addirittura, un video che ritraeva la piccola figlia in frangenti d’intimità hanno fatto scattare una condanna a due anni e sei mesi di reclusione per l’operaio A.S. 

L’uomo è finito sotto processo insieme al padre, condannato solo al pagamento di una multa da cinquanta euro con l’accusa di minacce. E’ stato il giudice Domenico Stilo a pronunciare il verdetto, accogliendo le richieste formulate dal pubblico ministero Pamela Cellura. Fu la moglie dell’imputato, dopo aver deciso d’interrompere la loro relazione, a denunciare i fatti facendo avviare l’attività d’indagine. Il legale di difesa, l’avvocato Ivan Bellanti, però, ha contestato tutte le accuse mosse al suo assistito: legandole esclusivamente ad attriti personali sorti tra gli ex coniugi all’indomani della rottura del rapporto.
Al centro delle accuse, i video che l’uomo avrebbe girato sia durante alcuni rapporti sessuali avuti con la moglie sia alla presenza della figlia. Conferme in aula sono arrivate dall’ex moglie. I familiari dell’uomo, invece, le hanno categoricamente rigettate. Il difensore ha descritto in aula diversi dubbi proprio rispetto ai video finiti nel materiale processuale. Alla fine, però, il giudice Stilo ha optato per la condanna dell’imputato.

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