Gela. In tre, due minorenni e un maggiorenne, l’avrebbero preso di mira, sottraendogli anche lo zaino scolastico. Uno studente senegalese, che frequentava l’istituto Cnos Fap, secondo i pm della procura sarebbe stato vittima di discriminazione razziale, oltre che di richieste di denaro. Davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Ersilia Guzzetta e Angela Di Pietro), è a processo il maggiorenne, che a sua volta frequentava la stessa scuola. I tre e il giovane senegalese si sarebbero fronteggiati nel piazzale. In aula, sono stati sentiti alcuni docenti che intervennero a sedare gli animi. Il giovane senegalese, forse stanco di subire, avrebbe deciso di reagire. “Non ho paura di loro”, avrebbe detto. L’iniziale lite sarebbe poi degenerata con colpi reciproci. I testimoni, però, hanno escluso che i tre gelesi gli abbiano rivolto insulti razzisti. Lo studente africano (rimasto ferito al labbro) è stato descritto come “molto diligente e riservato”. I due minorenni, per gli stessi fatti, stanno svolgendo un periodo di messa alla prova, disposto dai giudici del tribunale di Caltanissetta.
Il maggiorenne, difeso dall’avvocato Francesco Minardi, è invece a dibattimento. I testimoni hanno risposto alle domande del pm Mario Calabrese e del legale, che hanno cercato di definire i contorni dell’intera vicenda. Una docente ha spiegato che durante la lite l’imputato avrebbe tentato di afferrare un cacciavite che era nella sua automobile. Avrebbe poi desistito dallo scagliarsi contro il compagno, che si sarebbe difeso con un pugno. Dopo quei fatti, i tre gelesi furono sottoposti a misure cautelari.