L’inchiesta sulla Rsa Caposoprano, dal gup Mauro si difende: “Abuso edilizio sanato nel 1964”

 
0

Gela. Nelle procedure che hanno condotto alla realizzazione della Rsa Caposoprano, ricavata dall’immobile di un ex albergo nell’omonimo quartiere, non ci sarebbe stata alcuna irregolarità. L’ha spiegato l’ex direttore generale del Comune Renato Mauro al giudice dell’udienza preliminare Lirio Conti. Difeso dall’avvocato Giacomo Ventura, l’ex dirigente del municipio ha chiesto di essere sentito dal magistrato. E’ tra gli imputati coinvolti nella maxi inchiesta che alcuni anni fa ha portato a fare luce su presunte violazioni nelle procedure di sanatoria e in quelle per il rilascio dell’agibilità di quella che oggi è una residenza sanitaria assistita. Le verifiche dei pm della procura, assistiti da finanzieri e poliziotti del commissariato, si sono poi estese all’accreditamento regionale. Le contestazioni sono gravi e diversi imputati hanno chiesto di essere sentiti dopo la conclusione delle indagini. In base a quanto spiegato dall’ex dirigente, che è stato tra quelli che intraprese per primo la strada dell’investimento nella struttura assistenziale, addirittura l’abuso edilizio venne sanato nel 1964. Non ci sarebbe stata alcuna ragione, quindi, per ritornare su quella procedura. Mauro, carte alla mano, ha spiegato le ragioni per le quali non avrebbe avuto nessun ruolo nelle vicende che gli vengono imputate. In udienza preliminare ci sono anche Sandra Bennici, Raffaella Galanti, Rocco Ficicchia, Antonio Bonura, Marco Bruno, Ignazio Tozzo, Fabrizio Geraci, Davide Giordano, Maria Cannarozzo, Vito Scalogna, Lorenzo Maniaci, Giuseppe Sgroi, Michele Burgio, Carmelo Di Bartolo, Isidoro Bracchitta, Maurizio D’Arpa, Antonino Brignone, Sebastiano Macchiarella, Gaetano La Bella, Luigia Drogo, Calogero Buttiglieri, Salvatore Lombardo, Vincenzo Verdina, Vittorio Virgilio. Tra le varie ipotesi d’accusa, la truffa e l’istigazione alla corruzione.

Parte civile è l’Asp (rappresentata dall’avvocato Giacomo Butera), che ha scelto di stare nel procedimento contro propri dipendenti. Una costituzione non ammessa solo nei riguardi di imputati accusati di omessa denuncia. Si tratta dell’ex sindaco Angelo Fasulo, dell’allora assessore Giuseppe D’Aleo, dell’ex segretario generale del Comune Vito Scalogna, ma anche di Giuseppe Fava, all’epoca presidente del consiglio comunale (che però risponde pure di altre contestazioni) e di funzionari del municipio. Nel pool di difesa ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Antonio Gagliano, Maurizio Cannizzo, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Rocco La Placa, Rosario Giordano, Michele Aliotta, Davide Anzalone, Rocco Guarnaccia, Alfredo D’Aparo, Feliciana Ponzio, Giuseppe Cammalleri, Giuliana Marchese, Fabio Cosentino, Angelo Pennisi, Viviana Verdina, Michele Micalizzi, Ornella Crapanzano, Sergio Iacona e Fabio Cosentino.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here