Licenziamenti Riva e Mariani, il sindaco dagli operai: “Vogliamo dignità”

 
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Gela. La protesta dei quindici lavoratori della società Riva e Mariani prosegue. Gli operai che si trovano tra le mani un provvedimento di licenziamento firmato dai dirigenti del gruppo hanno presidiato l’ingresso della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore anche durante la notte.

“Al momento – spiegano – non è stato fissato un nuovo incontro in prefettura. Stiamo attendendo che ciò accada”. Emanuele Marchisciana, Fortunato Togi, Mario Prados, Giuseppe Ferrigno, Orazio Cammalleri, Giuseppe Vella, Filippo Salerno, Antonio Santagati, Giuseppe Oliva, Francesco Russello, Mario Sciascia, Roberto Gammino, Roberto Cafà, Carlo Cannizzaro e Salvatore La Rosa non rientrebbero più nei piani dell’azienda che, a causa della flessione di commesse, ha scelto di tagliare personale. Nelle ultime ore, i colleghi dei quindici hanno comunque fatto ingresso in fabbrica per prendere servizio.
“Questo dispiace – spiegano Emanuele Marchisciana e Mario Prados – comunque, siamo quì per portare solidarietà anche a loro”. I lavoratori chiedono una forte presa di posizione ai segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl del settore chimico. Proprio Gaetano Catania, Francesco Emiliani, Maurizio Castania e Andrea Alario, già la scorsa settimana davanti ai funzionari della prefettura, hanno ribadito la loro linea: stop ai licenziamenti.
Nel tardo pomeriggio, il sindaco Angelo Fasulo ha incontrato i lavoatori davanti l’ingresso della fabbrica. “Ci ha comunicato – dicono gli operai – che giovedì ci riceverà a Palazzo di Città. E’ convinto che i manager di Riva e Mariani debbano presentarsi al tavolo della prefettura a Caltanissetta e trattare”.
Stando ai lavoratori, l’azienda, fuori dal sito gelese, starebbe incrementando unità lavorative; in città, invece, avrebbe scelto di disimpegnarsi nonostante la titolarità dei contratti di coibentazione e ponteggiatura. “Negli scorsi mesi – concludono i lavoratori – per scongiurare ben ventiquattro licenziamenti su un totale di circa quaranta dipendenti, Riva e Mariani ottenne anche il contratto di ponteggiatura. Nonostante ciò, ci manda a casa. Vogliamo dignità. La soluzione alla vertenza non può essere la cassa integrazione”.

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