Gela. Che vi sia un corto circuito nella comunicazione nell’Asp è sempre più evidente. Le proteste arrivano da più parti e c’è chi ha deciso di agire anche contro legalmente. E’ il caso di tre giovani gelesi che dovevano rientrare a Londra per motivi di lavoro domenica scorsa. Con tanto di biglietto aereo già pagato e prenotato da settimane, i tre ragazzi avevano contattato telefonicamente l’Asp chiedendo chiarimenti. Gli era stato spiegato che avrebbero dovuto fare due giorni prima della partenza il tampone. “Ci avevano rassicurato – racconta uno di loro – che entro domenica ci avrebbero dato il risultato. Così non è stato”.
Il volo era programmato domenica a metà mattinata da Catania ma solo alle 10 del mattino uno dei tre ha saputo telefonicamente di essere positivo al Covid. Gli altri due invece non hanno saputo nulla prima di oggi, lunedì.
Morale della favola, il volo aereo è andato ed anche i due ragazzi sono rimasti in città. Uno di loro ha saputo solo oggi di essere negativo mentre la ragazza ha avuto esito incerto ed ha ripetuto il tampone. Il giovane risultato negativo sta valutando di chiedere il risarcimento del biglietto aereo all’Asp ed anche i danni, visto che ha perso la possibilità di rientrare a lavoro a Londra.
