Gela. L’auto di proprietà della sua famiglia venne distrutta da un incendio classificato come doloso ma lei è finita, addirittura, sotto processo. Sì, perché la vettura avvolta dalle fiamme era, in quel periodo, sottoposta a fermo amministrativo e V.B. ne era la custode giudiziaria.
Stando alle accuse formulate dai magistrati della procura, la donna non avrebbe vigilato in maniera corretta sull’automobile, tanto da permettere che venisse data alle fiamme.
Una tesi accusatoria che, però, davanti al giudice Antonio Fiorenza, è stata respinta dal difensore dell’imputata, l’avvocato Salvo Macrì. Il legale ha messo in luce come l’incendio sia stato appiccato all’auto indipendentemente da qualsiasi possibilità di controllo.
Le fiamme si svilupparono in piena notte, distruggendo l’automobile. Adesso, durante la prossima udienza già fissata dal giudice, potrebbe essere sentita proprio la donna.