Gela. E’ saltato l’incontro, fissato per oggi, tra i forzisti e il sindaco Domenico Messinese. Impegni incrociati non hanno consentito il faccia a faccia. Dopo l’apertura ai partiti, ufficializzata da Messinese, gli azzurri sono stati tra i primi ad essere contattati. L’ex grillino, con una giunta ter che a stento si regge in piedi, vorrebbe ottenere l’appoggio di una maggioranza politica che gli possa assicurare di arrivare alla scadenza naturale del suo mandato in municipio. Impresa piuttosto difficile, dato che i partiti hanno subito messo sul tavolo le condizioni, a cominciare dall’azzeramento della giunta ter, con relativo “licenziamento” del vicesindaco Simone Siciliano, uomo di punta del sindaco e tassello al quale Messinese non ha mai neanche minimamente pensato di rinunciare. A questo punto, il confronto sindaco-Forza Italia è rinviato a data da destinarsi. Domani, invece, è confermato il vertice, organizzato dal commercialista Ennio Di Pietro di Noi con l’Italia. Il professionista, per conto dei centristi, sta invece sondando il campo di un’eventuale mozione di sfiducia, sarebbe la terza come le giunte del sindaco. Fino ad ora, quasi tutti i partiti hanno dato la propria disponibilità.
“Non vedo cambiamenti nella posizione del sindaco”. Per ora, invece, tutto tace sulla linea Messinese-DiventeràBellissima. I consiglieri comunali di Nello Musumeci non hanno ancora ricevuto inviti formali dal sindaco, nonostante da tempo vengano ritenuti piuttosto vicini alle posizioni dell’amministrazione comunale. Ipotesi sempre respinta da Vincenzo Cascino, Giovanni Panebianco e Anna Comandatore. “Fino ad ora – dice Panebianco – non ho percepito grandi cambiamenti nelle posizioni del sindaco. E’ pronto ad azzerare la giunta? Sarebbe una scelta di serietà politica. DiventeràBellissima non appoggia l’amministrazione comunale né ha interesse ad entrare in giunta. Un governo di salute pubblica? Siamo pronti a suggerire nomi di garanzia, da condividere insieme agli altri partiti”. Il consigliere, lo scorso dicembre quando saltò la seconda mozione di sfiducia, venne additato come uno dei principali responsabili. “La mia è stata un’eccezione formale, che avevo l’obbligo di esporre, come ho fatto in tante altre occasioni dice ancora – come è capitato con la nomina di Messinese alla guida del consiglio di amministrazione della Srr4, poi saltata. Lo rifarei, ma questo non significa che ho agito per garantire posti o per assicurare la permanenza del sindaco. Se c’è la volontà vera, si presenti la mozione di sfiducia. Avrebbero potuto farlo già a dicembre”.