Gela. Il nuovo consiglio comunale si è appena insediato sotto il segno delle convergenze. Non era scontato anche se i numeri parlano tutti a favore dei distefaniani. I tre colori del sindaco, dem, M5s e civici, sono sulla stessa tonalità politica. L’esordio lo ha confermato con l’elezione, mai in bilico, della grillina Paola Giudice. Stesso scenario con la vicepresidenza del forzista Antonino Biundo che invece ha blindato l’intesa larga e istituzionale con l’opposizione, decisamente minoritaria e a propria volta in cerca di unità e leadership. Di Stefano non si è fatto sfuggire l’occasione. “Oggi è un momento storico – ha detto nel suo intervento – maggioranza e opposizione sono in sintonia per la città”, questo in sintesi il concetto espresso dal primo cittadino.
Fino a quando reggerà la liaison istituzionale non è dato saperlo. Di Stefano e i suoi non vogliono uno scontro aperto e invece rilanciano il tema delle emergenze della città, proprio per dare un senso diverso da quello meramente politico. I partiti guardano a lui, sia nella sua coalizione sia in quella che ha perso le elezioni. I numeri dei distefaniani ci sono e piuttosto arcigni. Tutti nel gruppo di maggioranza dovranno avere rappresentanza piena e questa sarà già una prima fermata da vagliare nei prossimi mesi. Intanto, la precedenza va ai troppi capitoli di crisi della città, da quella idrica a quella finanziaria.