Le concessioni per i lidi, luce su eventuali prestanome: “Non corrispondono a chi in concreto gestisce le strutture”

 
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Gela. Alcuni lidi sono gestiti da prestanome. Si temono eventuali infiltrazioni mafiose. Ci sono i prestanome? Il sospetto è stato quasi confermato dalla commissione speciale voluta dall’assessorato regionale al Territorio, chiamata a verificare la corrispondenza tra la concessione demaniale e il relativo pagamento del canone. “Ci sono abusi sulla gestione di alcuni lidi – conferma Sergio Tufano presidente del Collegio sindacale dell’agenzia Riscossione Sicilia – Abbiamo acquisito le documentazioni che evidenziano una difformità tra il gestore dell’attività commerciale e il titolare della concessione demaniale. Il cambio di attività richiede anche la presentazione del certificato antimafia. Stiamo incrociando i dati raccolti con quelli in nostro possesso e negli archivi. Se confermati saremo costretti a segnalarli alla Procura”. La speciale commissione è impegnata in tutta l’isola alla verifica del corretto pagamento delle concessioni demaniali, “in città c’è un ammanco stimato pari a 6 milioni di euro – precisa Tufano – dei complessivi 60 milioni di euro dell’intera Regione”. Le documentazioni raccolte sono state consegnate agli uffici del Demanio. “Martedì scorso abbiamo avuto un incontro con l’amministratore unico a Catania per verificare il lavoro finora svolto in tutta l’isola – evidenza Tufano – per il monitoraggio delle concessioni e dei canoni pagati. La verifica richiede un ulteriore passaggio con le casse dell’Agenzia delle entrate e la correttezza dei dati evidenziati nei moduli F23”.

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