Gela. I lavori di riqualificazione del lungomare rallentano.
L’impresa Ferrobeton Catania, retta da Gaetano Lauceri, è andata in ferie ignorando il diniego imposto da Orazio Marino, direttore dei lavori e rup del Comune. Dal 10 agosto gli operai sono spariti lasciando le ruspe dietro le transenne precarie che delimitano il cantiere allestito in via Mare. “Gli interventi riprenderanno lunedì mattina – assicura Nuccio Di Paola, assessore ai Lavori pubblici – Abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione comunale una situazione tutt’altro che limpida. Anche noi abbiamo evidenziato irregolarità all’impresa di Catania sull’esecuzione dei lavori, inviando diverse contestazioni”. L’impresa Ferrobeton Catania ha inaugurato il cantiere dei lavori di riqualificazione del lungomare ad aprile, anche se l’insediamento era avvenuto a dicembre dello scorso anno. Con un importo complessivo di un milione 627 mila euro dovrà ammodernare il tratto di via Mare compreso tra la bretella di via Borsellino e il pontile Sbarcatoio. Il progetto di riqualificazione porta la firma di Rino Anzaldi e mira ad evidenziare la tradizione marinara della città. L’impresa Ferrobeton avrebbe dovuto ultimare i lavori entro 240 giorni dalla presa in carico del contratto, ovvero entro il 15 agosto. La data è misteriosamente slittata, anche se l’assessore comunale Di Paola ritiene “che potrebbero concludere l’intervento entro l’anno – aggiungendo – Naturalmente sono calcoli approssimativi e del tutto personali. Al rientro dalle ferie il titolare dell’impresa dovrà fare chiarezza su molti aspetti. Avevamo chiesto di proseguire i lavori anche nel periodo estivo. La nostra istanza è stata puntualmente ignorata”. In verità, l’impresa catanese aveva ignorato anche la richiesta dell’allora assessore Carmelo Casano, della giunta capeggiata da Angelo Fasulo, garantendosi una lunga pausa natalizia dopo la conferenza stampa di avvio del cantiere, avvenuta nel dicembre 2014. Alle promesse non hanno ancora fatto seguito i fatti. Per cambiare il volto al lungomare Federico II di Svevia, almeno stando al progetto di Rino Anzaldi, che ammonta a complessivi tre milioni di euro, dovrà essere demolito il ristorante “Il vecchio pontile”, per il mancato rinnovo delle concessioni demaniali, sostituita l’attuale sede stradale impiegando basole bianche in pietra di Modica, eliminare i pali dell’illuminazione pubblica esistente in favore di nuovi supporti e plafoniere, arredare le nuove gradinate di accesso a mare utilizzando le stesse basole impiegate per la sede stradale. Rimarranno, invece, i quattro chioschi e i due stabilimenti balneari esistenti che hanno già ceduto otto metri al progetto per lasciare spazio alla nuova passeggiata.