Gela. Un eventuale progetto politico che abbia come traguardo finale le amministrative del prossimo anno è da qualche tempo sul tavolo dei centristi. Anche il gruppo moderato nel quale si rivede l’ex sindaco Angelo Fasulo è tra quelli che hanno iniziato in anticipo il confronto. In questi ultimi giorni, sembra possibile che la strada si incroci con quella del centrodestra. “La nostra ottica – dice Fasulo – rimane quella di una coalizione che vada oltre i nomi. Devono esserci la garanzie per realizzare un programma amministrativo credibile. Se arriveranno altri partiti, il confronto sarà naturale”. Al confronto, già qualche mese fa, hanno iniziato a partecipare anche i civici di “Una Buona Idea”, ora pienamente inseriti nella sfera di un centrosinistra che in consiglio comunale ha assunto la linea della “responsabilità”. “Non so dire – precisa Fasulo – non ho più avuto aggiornamenti. So solo che non hanno votato la sfiducia per senso di responsabilità e rispetto istituzionale e allo stesso tempo, negli ultimi giorni in aula, hanno però preso posizioni differenti. Bisognerebbe chiedere a loro”. E’ inevitabile che la crisi finanziaria del municipio abbia portato a riaprire le porte delle passate gestioni amministrative. Il sindaco Lucio Greco, sia prima delle dimissioni che al suo rientro, non ha mancato di ribadire che “la tempesta finanziaria” non ha nulla a che vedere con la gestione della sua amministrazione comunale. I numeri in rosso sono retaggio del passato, così ha più volte indicato l’avvocato. “Basterebbe notare – dice inoltre Fasulo – che la mia amministrazione ereditò un dissesto e per tre anni siamo stati sottoposti a vincoli ben precisi. Non potevamo fare di testa nostra. Se il riferimento è alla Srr, non abbiamo lasciato neanche un centesimo di debito. Sul servizio rifiuti, con sette milioni e mezzo di euro e non con tredici come adesso, riuscivamo a garantire pulizie straordinarie previste nel contratto. Non si tratta di servizi aggiuntivi che invece riguardano la fase di passaggio alla differenziata. Noi ci muovevamo sempre sulla base del contratto e non con gli affidamenti diretti. Se oggi il Comune ha un debito da circa sedici milioni con l’Ato Cl2 non è nostra responsabilità. Ci fu la possibilità di fare una transazione che non è stata accolta. Poi, c’è stato il giudizio e dopo la condanna è stata impugnata”.
Fasulo richiama altri passaggi amministrativi, che oggi paiono ancor più delicati. “Sugli espropri concludemmo diverse transazioni – continua – l’esproprio Agroverde non venne autorizzato da noi. All’epoca, si decise solo per la pubblica utilità. Noi pagammo anche il debito da otto milioni delle sette sorelle per l’ex servizio rifiuti, che certamente non fu legato alla nostra azione. L’esproprio per il tribunale non lo feci io così come non l’ha fatto il sindaco Greco. C’è però un principio di continuità amministrativa che non può venire meno. Sono pronto al chiarimento pubblico, carte alla mano, su ogni punto. L’ho sempre detto e continuo a sostenerlo”. Ancora una volta, l’ex sindaco non ci sta a vedersi addossare responsabilità contabili e amministrative che considera del tutto lontane dall’azione di quella che fu la sua giunta.