Gela. L’attentato incendiario subito non lo farà uscire di scena. Ad annunciarlo è il vicesindaco Simone Siciliano, che nella notte tra mercoledì e giovedì, è stato vittima di un’azione di fuoco, con l’auto data alle fiamme davanti alla sua abitazione di via Cicerone. Il vicesindaco, che qualche ora dopo l’attentato ha parlato di “mani armate da un clima politico inasprito”, ha deciso di rivolgersi alla cittadinanza. “Siamo il risultato delle scelte che facciamo – scrive – e io ho scelto di essere libero da qualsiasi condizionamento, che gesti barbari che la cittadinanza è costretta a subire, e che mi hanno visto essere solo l’ultima delle tante vittime gelesi, intendano intimarci. Continuo a lavorare con più grinta e convinzione, senza retrocedere di un passo, consapevole che l’unico limite al cambiamento siamo noi”. Il numero due della giunta, assessore di riferimento del sindaco Domenico Messinese, è convinto dei risultati fino ad ora raggiunti. “Mi sono chiesto se tutto ciò che ho pensato, detto e fatto in questi tre anni, abbia risposto ai principi di verità, garanzia per la collettività e soprattutto se è servito a promuovere la partecipazione attiva della società – continua – la risposta non ha tardato ad arrivare, proprio da parte di quella società che, travolgendomi di chiamate, messaggi, strette di mano ed abbracci, non ha dimenticato i trascorsi storici, che hanno visto la città uscire dal pantano della guerra di mafia. Memorie che ci rendono consapevoli. Questa città non può sentirsi completamente al riparo da questioni legate alla difesa e alla salvaguardia della sicurezza dei nostri figli. La città ha bisogno dell’esercito? Vero. La città ha bisogno dell’esercito. Quell’esercito di cittadini consapevoli che la difesa e la sicurezza non sono una concessione gratuita. Quell’esercito di cittadini che non hanno paura a denunciare”.
Le sue parole e quelle del sindaco, successive all’incendio di via Cicerone, non hanno affatto convinto diversi esponenti politici locali. L’accostamento tra un presunto “mandante morale” e l’opposizione politica alla giunta è stato criticato dal capogruppo di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta e dal segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina. Siciliano, scrivendo alla cittadinanza, conferma il suo ruolo in giunta e ribadisce la linea del “cambiamento”. “Un uomo è libero di scegliere e le sue decisioni, se prese con coraggio, verità ed una dose di follia – si legge ancora nella missiva – lasceranno un mondo decisamente migliore rispetto a quello che ha trovato”.