Gela. Ladri in azione tra le banchine del porto rifugio. Ignoti hanno preso di mira la sede del “Circolo velico Gela”: un container che l’Eni aveva donato agli appassionati delle barche a vela.
Hanno portato via un gruppo elettrogeno, numerose vele e attrezzatura varia utilizzata dai giovani velisti. I responsabili del circolo velico hanno promosso corsi di vela gratuiti a tutti coloro che sapranno fornire informazioni utili a ritrovare la merce rubata.
“Si tratta di materiale utilizzato dai nostri bambini – spiega il vice presidente e segretario Emanuele Salafia – acquistato con sacrifici. Per molti di loro a causa del furto la stagione velica estiva è già conclusa. E’ nostro obiettivo impegnare i giovani con attività veliche per rispondere anche al problema della dispersione”.
I ladri si sono intrufolati da una finestra che affaccia sulla spiaggia privata dove trovano riparo catamarani e derive. Una volta dentro il “container” hanno rovistato mettendo a soqquadro ogni oggetto.
Non contenti, i malviventi hanno voluto lasciare la loro impronta. Prima di allontanarsi con la refurtiva e fare perdere le loro tracce hanno danneggiato una delle boe utilizzate dai soci del Circolo velico per organizzare il trofeo annuale della regata.
Non si esclude che gli stessi abbiano utilizzato a un coltello. Il presidente del Circolo velico, Davide Limoncello e il suo vice, Emanuele Salafia, hanno sporto denuncia al commissariato di polizia. Alcuni agenti si sono portati sul molo del porto per effettuare un sopralluogo. Gli inquirenti hanno avviato un’inchiesta per risalire agli autori del furto. In verità non è la prima volta che il Circolo velico viene preso di mira da ladri.
“Abbiamo subito piccoli furti – dice Salafia – alcuni dei quali non segnalati alle forze dell’ordine. Lo scorso anno ci avevano rubato un gommone e in altre occasioni un motore fuoribordo. Il problema reale è che tra all’interno del porto manca un controllo per arginare l’avanzata dei ladri”.