Gela. Per il Tar Palermo, allo stato, non ci sono le condizioni per accogliere la sospensiva, richiesta dai legali che rappresentano il Comitato per lo sviluppo dell’area gelese e i comitati di Piazza Armerina e Niscemi, da anni in prima linea per arrivare all’adesione alla Città metropolitana di Catania. L’azione al Tar è stata decisa, anche a seguito di provvedimenti del governo regionale, ritenuti del tutto contrari all’esito del referendum, che sancì il passaggio alla Città metropolitana di Catania, e al deliberato del consiglio comunale (dello stesso tenore). I comitati, attraverso i legali Saverio Girgenti e Massimo Valenza, hanno preparato un ampio ricorso, anzitutto chiedendo di sospendere gli effetti della delibera dello scorso gennaio, che ha consentito l’insediamento dell’assemblea dei sindaci del Libero Consorzio comunale di Caltanissetta, e del regolamento dell’assemblea. Tutti provvedimenti, che per i comitati vanno in direzione opposta all’adesione alla Città metropolitana di Catania. Con il ricorso amministrativo, sono stati portati in giudizio la presidenza della Regione, l’Ars e la giunta regionale, che si sono costituiti, attraverso l’Avvocatura distrettuale dello Stato. Per i giudici del Tar, però, “ad un sommario esame degli atti, l’istanza cautelare non appare assistita dal fumus boni juris prescritto in relazione, in particolare, alla presunta abrogazione implicita della l.r. n. 9 del 1986 da parte della l.r. n. 8/2014, a sua volta sostituita dalla l. r. n. 15/2015, non rinvenendosi in questa sede concreti elementi giuridici a supporto di tale asserzione”, così riporta l’ordinanza appena rilasciata.
Per i comitati, rimane ancora aperta la strada del giudizio di merito, con il Tar che sarà chiamato a valutare i contenuti del ricorso, avanzato dai legali. Nell’ordinanza, si precisa che “resta impregiudicata la valutazione del collegio circa l’ammissibilità del gravame in relazione alla titolarità, in capo ai ricorrenti, dell’interesse “differenziato e qualificato” all’impugnazione degli specifici atti”. L’azione giudiziaria era stata presentata dai comitati, anche con una conferenza stampa. Il presidente del Comitato per lo sviluppo dell’area gelese, Filippo Franzone, ne ha illustrato tutti i particolari, sempre con l’obiettivo di ottenere il rispetto della volontà popolare.