La cantautrice Arianna Beat incanta Licata: omaggio a Rosa Balistreri
Arianna Beat incanta Licata ma non suona a Gela: protesta e passione per Rosa Balistreri nel cuore del quartiere Marina.
Licata. Nel vicolo di via Martinez a Licata, precisamente al civico 42, venerdì 12 agosto, si è celebrata la musica al femminile grazie a due grandi estimatrici della cantautrice Rosa Balistreri. Lì dove sorge “La Casa di Rosa”, il luogo in cui la cantautrice licatese ha trascorso la sua giovinezza, nel quartiere "Marina" a due passi dal porto, si è parlato e cantato di amore, riscatto, dolore. La serata è stata voluta dal Centro Studi di Cultura Siciliana, un faro luminoso per la cultura musicale siciliana e mediterranea: un progetto ambizioso che, dalla sua inaugurazione nel 2024, conta già una trentina di eventi ispirati alla tradizione musicale siciliana.
A onorare questo luogo magico che lei stessa definisce con non poca emozione "sacro" la cantautrice gelese Arianna Trainito che non nasconde l'amarezza per non essere riuscita a portare a Gela uno spettacolo che nasce con la collaborazione di Unitre Pavia, in sinergia con la relatrice Fabiola Marsana, autrice e docente. Le due donne, accomunate da una profonda conoscenza della cantautrice licatese, entrambe emigrate per motivi di lavoro in Lombardia, hanno rivendicato l'amore per la terra natia deliziando il numeroso pubblico giunto anche da fuori città per celebrare la vita di un'artista che ha anticipato la corrente cantautorale femminile.
Il ritmo dell'endecasillabo siciliano di Rosa Balistreri e del suo autore Gianni Belfiore, hanno scandito una serata di grande commozione per queste donne che sfidano tempi e costumi dando voce alla propria libertà in musica. E poi la potenza cruda e autentica di Rosa con i suoi temi di denuncia, sofferenza sociale e femminile, povertà, emigrazione e resistenza con "Terra ca nun senti", "Buttana di to ma" e ancora " "Cu ti lu dissi", "Mi votu e mi rivotu". Arianna Trainito ha dichiarato "nasce tutto dall'endecasillabo siciliano e dall'importanza della parola: ho ricevuto personalmente da Gianni Belfiore un testo inedito che Rosa Balistreri decise di non arrangiare. Realizzare quel brano, arrangiandolo nello stile proprio dell'endecasillabo siciliano, sarebbe per me un grande onore".
La cantautrice gelese, inizialmente imbavagliata in segno di protesta perchè Gela non rientrava più nei tempi per realizzare l'evento in città, ha letteralmente travolto il pubblico con il suo focoso talento interpretando brani propri "Eni luvaru", "Cercasi commessa", "amuri di Milo", "Fimmina nura, fimmina morta". La serata si è conclusa con le performance art di Paola Turci, Carmen Consoli, Gerardina Trovato che sono state interpretate dall'accompagnamento musicale con chitarra di Arianna che ha ripercorso i brani più salienti dagli anni 70' ai giorni nostri, perché, come dichiarano all'unisono le due protagoniste Marsana e Trainito "La storia di un cantautore è fatta non solo di canzoni ma soprattutto di parole.Ci sono versi che fanno la storia di ognuno di noi e raccontano la vita. A volte basta una sola parola per dare un impulso al cambiamento, per condividere un universo, per sorridere, per esorcizzare un momento difficile, per sognare".
Prossimo appuntamento per l'associazione licatese " Il Festival dei Cantastorie dal 16 agosto alle 21.30 presso il Lungomare di Licata, quartiere Marina.
di Rosa Battaglia
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