Gela. Le aliquote per la tassa sui rifiuti si possono modificare in meglio per i cittadini? La richiesta è arrivata dal consiglio comunale che ha detto sì alla mozione presentata in aula dal consigliere indipendente Antonino Ventura.
“Passione e non gettoni!”. Una discussione molto accesa diventata strettamente politica in un’aula nuovamente teatro della protesta. I giovani esponenti locali del gruppo FutureDem, infatti, hanno esposto uno striscione piuttosto eloquente. “La politica si fa per passione, non per il gettone”. Un’evidente accusa rivolta ai consiglieri che, anche questa volta, erano presenti in numero piuttosto esiguo. “La demagogia – ha replicato il presidente di turno Vincenzo Cirignotta – fatela fuori da quest’aula. Noi lavoriamo”.
“L’amministrazione ha fatto solo cassa”. La discussione sulla tari ha occupato l’intero dibattito prima che la seduta si sciogliesse nuovamente per mancanza del numero legale. Proprio Antonino Ventura ha proposto una serie d’esenzioni soprattutto per famiglie in difficoltà e invalidi. Proposte che hanno alimentato l’intero dibattito. “Da quello che mi risulta – è intervenuto a ruota il consigliere di Articolo 4 Terenziano Di Stefano – almeno il cinquanta percento dei destinatari della tari non sta riuscendo a pagare. Tutto questo è significativo mentre l’amministrazione comunale ha pensato solo a fare cassa”. L’esponente del Megafono Maria Pingo ha addirittura chiesto la convocazione di un consiglio comunale monotematico sul caso tari e non solo. “Durante il dibattito in aula sulla tari – è intervenuto Salvatore Gallo di Scelta Civica – sono stati respinti almeno trentaquattro emendamenti presentati dal sottoscritto e dal consigliere Di Stefano. Li ha bocciati la stessa maggioranza che adesso ha disertato l’aula”.
C’erano alternative? Guido Siragusa dell’Udc, invece, ha cercato di smorzare le polemiche. “Ma scusate – ha chiesto ai colleghi presenti – chi ha criticato le scelte dell’amministrazione sulla tari non ha presentato nessuna alternativa. Le entrate bisognava comunque garantirle per coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. E’ inutile fare populismo in questa fase. Io non esalterei il fatto che circa la metà dei cittadini non riesca a pagare la tari. Sono dati veramente molto gravi”. Decisamente critico verso le scelte del sindaco e della sua giunta è stato Enrico Vella del Pd. “Qualcuno ha preso un abbaglio – ha risposto indirettamente al consigliere Siragusa – le alternative per una tari con aliquote più basse c’erano. Le aveva proposte anche il capogruppo del Pd ma, alla fine, non se n’è fatto nulla. Come mai il regolamento su quest’imposta non è ancora arrivato in aula? Le responsabilità sono anche della presidenza del consiglio comunale. Il sindaco ci ha chiesto sacrifici però i contributi per le associazioni ci sono sempre e, ora, anche per gli indigenti”. Ancora più eloquente è stato l’altro esponente di Articolo 4 Giuseppe Di Dio. “Mi chiedo se possano servire a qualcosa queste mozioni – ha attaccato – la giunta non le ha mai tenute in considerazione. Il livello di disprezzo che l’amministrazione ha dimostrato nei confronti del consiglio comunale ha raggiunto livelli impensabili. Purtroppo, bisognava fare opposizione durante la discussione sulla tari”. Alla fine, la mozione è passata prima dello sciogliete le righe causato della caduta del numero legale.