La società calcistica e la presunta corruzione: “Indagine scattò da lite Mendola-Siciliano”

 
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Gela. L’ipotesi seguita dagli inquirenti fu di una presunta corruzione, passata dall’acquisto delle quote dell’allora “Ssd Città di Gela arl” che disputò il campionato di calcio di serie D. Una ricostruzione è stata condotta in aula, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Eva Nicastro e Martina Scuderoni). Il presunto patto corruttivo, per gli investigatori, avrebbe coinvolto gli imprenditori Angelo Mendola e Manuele Mendola, che poi acquisirono le quote della società calcistica, l’allora assessore e vicesindaco, l’ingegnere Simone Siciliano e l’ex consigliere comunale Antonio Torrenti. Uno degli ufficiali dei carabinieri che si occupò di alcune fasi dell’inchiesta, ha riferito che gli approfondimenti partirono a seguito di una lite tra Manuele Mendola e Siciliano. Furono raccolte delle dichiarazioni sulla base delle quali ci sarebbe stato un mancato impegno da parte dell’allora vicesindaco rispetto a presunti accordi che erano stati stretti con gli imprenditori. Sarebbero stati tracciati pagamenti anche precedenti all’acquisizione delle quote della società sportiva. Secondo gli investigatori, circa 160mila euro sarebbe l’ammontare che avrebbe poi dovuto assicurare riscontri in termini di appalti e lavori per il gruppo imprenditoriale dei Mendola. L’acquisizione complessiva delle quote della società calcistica venne completata, come è stato riferito, nel maggio di sette anni fa. L’ufficiale dei carabinieri ha risposto alle domande del pm Luigi Lo Valvo e a quelle delle difese degli imputati. Il Comune è parte civile, assistito dal legale Sandra Amarù.

Per le difese, che lo riferirono già in fase di udienza preliminare, non ci fu mai alcuna corruzione: i Mendola non ottennero, in quel periodo, nessun lavoro che potesse essere commissionato dall’ente comunale. Secondo i legali degli imputati, si trattò solo di una normale acquisizione delle quote di una società calcistica che poi disputò regolarmente il campionato. Tra i difensori, ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Antonio Gagliano, Valentino Granvillano e Fabio Fargetta. Altri testimoni saranno sentiti nel corso delle prossime udienze.

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