La sinistra rimasta in città si sveglia davanti a Salvini e Melfa: Cafà, "mille anni distanti dalla Lega"

Gela. Ci volevano Matteo Salvini e l’imprenditore Maurizio Melfa, che ha deciso di appoggiare il candidato leghista Giuseppe Spata, per far battere un colpo a quel poco di sinistra rimasto in città e...

A cura di Redazione Redazione
01 maggio 2019 18:23
La sinistra rimasta in città si sveglia davanti a Salvini e Melfa: Cafà, "mille anni distanti dalla Lega" - Salvini sul palco di piazza Umberto I durante la campagna elettorale delle amministrative
Salvini sul palco di piazza Umberto I durante la campagna elettorale delle amministrative
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Gela. Ci volevano Matteo Salvini e l’imprenditore Maurizio Melfa, che ha deciso di appoggiare il candidato leghista Giuseppe Spata, per far battere un colpo a quel poco di sinistra rimasto in città e perso in mille rivoli, una parte (vedi Pd) addirittura alleata con Forza Italia a sostegno del “civico” Lucio Greco. Altre anime di sinistra, invece, alcuni mesi fa hanno deciso di stare proprio con Melfa e l’endorsement a Spata e Salvini dell’imprenditore, in poche ore, li ha spiazzati. Prima il neo consigliere Paola Giudice, sostenuta da una forte componente del sindacato locale, e adesso anche Paolo Cafà, in quota Liberi e Uguali. La sinistra diventata ormai minoritaria in città cerca di rialzare la testa, almeno davanti a Salvini. “La componente di sinistra della lista civica “Ripartiamo da Zero”, in quota a LeU-Sinistra Italiana, si dissocia categoricamente dalla decisione di Melfa di appoggiare il candidato della Lega Spata – dice Cafà – la sinistra è mille anni distante dalla Lega e da ogni sua espressione politica collaterale. Le dichiarazioni di Melfa valgono solo per sè stesso e non anche per chi ha una visione culturale e politica di sinistra del governo della città di Gela. Il candidato Melfa avrebbe fatto meglio a indire un’assemblea per fare esprimere liberamente i gruppi variegati e diversi che lo hanno sostenuto, facendogli conseguire un ottimo risultato, piuttosto che decidere a titolo personale e antidemocratico. La sinistra e LeU, che mi onoro di rappresentare, si dissociano fermamente da siffatti metodi decisionali che appaiono improvvidi e inopportuni”.

Con qualche mese di ritardo, la sinistra che aveva visto in Melfa l’unico candidato che potesse rappresentarne le istanze ha dovuto bruscamente ridestarsi. L’idillio è finito.

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