Gela. Il centrodestra cittadino si ricompatta e accelera sulla sfiducia al sindaco Domenico Messinese. Dopo la “svolta” di Forza Italia, con il coordinatore cittadino Emanuele Maniscalco che ha chiuso ogni tipo di eventuale canale a disposizione del sindaco, la terza mozione di sfiducia sembra più che una semplice ipotesi. Negli ultimi giorni, sono ripresi i contatti sull’asse Forza Italia-Noi con l’Italia. Non mancano i giri di telefonate tra Ennio Di Pietro e il capogruppo forzista in consiglio comunale Salvatore Scerra. Lo stesso Di Pietro, dopo la riunione di due settimane fa, continua a monitorare le intenzioni degli alleati, ma il centrodestra non esclude l’apertura ad altri partiti. “La situazione della città è preoccupante – spiega proprio Di Pietro – non credo ci siano più spazi di manovra. I contatti con gli alleati sono continui e siamo già pronti ad incontrare anche i gruppi non rappresentati in consiglio comunale. Questa volta, penso che nessuno si possa tirare indietro. La giunta, controllata dal sindaco Domenico Messinese e dal suo vice Simone Siciliano, non riesce a guidare la città. Siamo davanti ad emergenze continue e quanto deliberato dalla Corte dei Conti è veramente molto grave. Sembra quasi che l’amministrazione comunale non se ne renda conto”.
Il “campo” della sfiducia. Il centrodestra conferma l’impegno per l’approvazione delle misure correttive chieste dai magistrati contabili, ma poi virerà sulla mozione di sfiducia. “L’intenzione – aggiunge Di Pietro – è presentarla, al massimo, entro metà ottobre. Crediamo che si possano raggiungere più di venti firme”. Per ora, sulla stessa barca ci sono Noi con l’Italia, Forza Italia, Lega, DiventeràBellissima ed Energie per l’Italia, in attesa che il campo della sfiducia si estenda al centrosinistra, mentre sembra scontata l’adesione dei grillini del Movimento cinque stelle, da tempo pronti ad esautorare sindaco e giunta e adesso alleati dei leghisti a Roma.
