Gela. “Credo che la città attuale sia sicuramente migliorata rispetto a quella che ci siamo trovati davanti due anni fa, all’indomani della vittoria alle amministrative”. “C’è chi mi attacca perchè credeva che qualcosa gli spettasse di diritto”. Nonostante la sfiducia sia ormai uno degli argomenti più gettonati, accomunando gruppi politici di schieramenti differenti, il sindaco Domenico Messinese difende il proprio operato e quello della giunta. “Onestamente, non capisco quali sarebbero le ragioni della sfiducia – spiega – tutti ne parlano ma credo che dietro alla volontà di alcuni ci sia solo la rabbia per aver perso, probabilmente, qualcosa che ritenevano gli spettasse di diritto. Per il resto, ho un ottimo dialogo con tutti i consiglieri”. Allo stesso tempo, Messinese lancia messaggi anche a Palermo, direzione Palazzo d’Orleans. “Non abbiamo problemi particolari con la Regione o con il presidente – continua – l’unica cosa che chiediamo è la non ingerenza nelle questioni della città”. Per il sindaco, l’azione della sua giunta starebbe producendo risultati, da Eni alla gestione rifiuti passando per i conti in regola dell’ente, soprattutto a seguito dei canali istituzionali aperti a livello governativo. “Noi siamo riusciti a confrontarci con i massimi esponenti dei ministeri che seguono la vicenda Gela – spiega – in passato, tutto questo sarebbe stato impossibile. Parliamo con tutti e veniamo ascoltati, perché l’unico nostro interesse è la città”.
I rapporti con Federico Pizzarotti. Con la nascita di Sviluppo Democratico, il movimento politico sorto dalla volontà del gruppo vicino al sindaco, proprio Messinese ha le mani libere, almeno da un punto di vista politico. Così, c’è anche un filo diretto con il primo cittadino di Parma Federico Pizzarotti che arriva da un’esperienza analoga a quella di Messinese. Entrambi eletti con il sostegno del Movimento cinque stelle e, successivamente, in rotta con i grillini, tanto da essere espulsi. Non a caso, Messinese si è subito messo a disposizione di Pizzarotti che, seppur senza i grillini, ha comunque scelto di ricandidarsi alla guida della città emiliana. “Parlo con Pizzarotti così come faccio con altri esponenti nazionali – conclude il sindaco – non mi piace la tendenza all’isolamento che, invece, è tipica del Movimento cinque stelle”.