Crisi alla clinica Santa Barbara, la Regione deve versare 4,5 milioni di euro

 
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Gela. La Regione tarda ad erogare nove milioni di euro alla clinica “Santa Barbara” di Macchitella e alla casa di cura “Regina Pacis” di San Cataldo, che per andare avanti sono finite nella morsa dei tassi di interesse delle banche.

Dalle uniche due strutture ospedaliere private del nisseno arriva un allarme occupazionale per 168 operatori sanitari, tra dipendenti e medici. La Regione deve regolarizzare il pagamento delle spettanze dei servizi resi lo scorso anno e quello in corso.

Con l’esattezza, nel 2010 deve regolarizzare un credito residuo di circa 3 milioni di euro. Sei sono riferiti all’attività da gennaio 2011 e ben 4,5 milioni di euro vengono rivendicati dalla casa di cura Santa Barbara. Gli istituti di credito hanno anticipato 5,8 milioni di euro, “non hanno più intenzione – sottolinea l’Aiop nissena – di aprire nuove linee di credito e anzi hanno alzato i loro tassi di interesse. “Il perdurare dello stato di crisi finanziaria– spiega Francesco Crimaldi, presidente dell’Aiop – potrebbe in breve tempo portare alla riduzione dei livelli occupazionali». A rischio ci sono soprattutto stipendi, tredicesime e contributi dei lavoratori.

“Non siamo nelle condizioni di assicurare il pagamento di stipendi, tredicesime, contributi, Irap. I fornitori hanno azionato il recupero dei crediti e le banche, dopo mesi di attesa, hanno comunicato l’esaurimento delle linee di credito nei nostri confronti».

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