Gela. Propone l’hashtag “#ditecilaverità” per conoscere le reali cause del decesso in un ospedale di Bergamo di Orazio Condorelli, il lavoratore gelese di 43 anni. A proporlo è Ignazio Morgana, presidente dei Medici di base. Il malcapitato era stato ricoverato perché positivo al covid-19 ma da allora la sanità lombarda non avrebbe di certo brillato per umanità e, forse, professionalità. “L’uomo era un mio assistito – racconta Ignazio Morgana, medico di famiglia – Su richiesta della moglie, la settimana scorsa ho chiamato l’ospedale di Bergamo dove ho appreso che il quadro clinico era stabile e si stavano apprestando a trasferirlo all’ospedale di Voghera. Oggi il decesso. Alla vedova hanno detto che è deceduto per arresto cardiaco. In tutta la mia vita di medico – commenta Morgana – non ho mai visto nessuno morire senza arresto cardiaco. Ecco perché propongo di conoscere la verità sulle cause del decesso”.
Lo sfortunato 43 anni, Orazio Condorelli, lascia la moglie di 40 anni e due figli: Manuele di 18 e Gloria di 14 anni. “Contattare l’ospedale di Bergamo non è stata cosa facile – aggiunge il medico Ignazio Morgana – anche da medico curante. L’unico contatto possibile è tramite centralino telefonico dalle 12,30 alle 13,30. Ho parlato con un operatore, forse un medico, secondo cui Condorelli era monitorato, non intubato e con un casco protettivo. Oggi ho appreso, tramite la moglie, dell’avvenuto decesso”.