La protesta degli operai dell’indotto, Ascia e sindacati al prefetto: “Un’azione forte ma pacifica”

 
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Gela. Dopo l’ennesima protesta degli operai dell’indotto, in sit in davanti ai tornelli della raffineria Eni di contrada Piana del Signore, il presidente del consiglio Alessandra Ascia ha deciso di scrivere al prefetto Maria Teresa Cucinotta.

“Un’azione forte ma pacifica”. “Non possiamo continuare ad alimentare proteste non controllate – spiega – ai lavoratori ho detto che bisogna trovare insieme soluzioni e risposte ma in maniera pacifica. Per questo ho chiesto al prefetto di indire un incontro alla presenza di tutti gli attori coinvolti nel protocollo del Mise, dai sindacati al presidente della regione, alla deputazione regionale, Eni, Eni Mediterranea, Versalis, Raffineria, Syndial, Confindustria Centro Sicilia e una rappresentanza dei lavoratori dell’indotto”. Il presidente ha parlato con gli operai durante il sit in. Con lei, c’erano i consiglieri comunali Vincenzo Cirignotta, Sara Bonura e Luigi Di Dio. “Vogliamo attuare un’azione forte ed incisiva – conclude – nei confronti del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero del lavoro affinchè vengano attivate misure straordinarie per l’area di crisi complessa di Gela. Se non ci saranno riscontri, attiveremo forme di protesta anche eclatanti”.

“Fase di cantierizzazione troppo lenta”. La protesta delle scorse ore, non concordata con i sindacati, ha comunque ricevuto l’appoggio proprio dei confederali di Cgil, Cisl e Uil. “Da mesi denunciamo la lentezza da un lato delle istituzioni politiche e dall’altro dell’Eni nella effettiva fase di cantierizzazione – dicono Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania – sostenendo che in una città già in crisi si sarebbero manifestati problemi di ordine pubblico, cosa che sta accadendo. Ci appelliamo al buon senso degli imprenditori al fine di evitare il moltiplicarsi di tensione e chiediamo ad Eni di dare corso alla nostra richiesta di anticipazione sui tempi di alcuni cantieri”. Un invito a fare presto e a convocare un tavolo di concertazione in prefettura arriva anche dal deputato regionale Pd Giuseppe Arancio.

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