Caltanissetta. Oltre cento armi, tra fucili e pistole, perfettamente funzionanti, sono state ritirate ed inviate al centro di rifornimento e mantenimento dell’Esercito a Palermo per la rottamazione. Sono armi automatiche e semiautomatiche, 88 fucili e 22 pistole, alcune non usate da anni. Si aggiungono alle oltre 250, tra pistole e fucili, già ritirate nei mesi scorsi. Dal 14 settembre 2019 chi detiene armi deve presentare ogni cinque anni il certificato medico d’idoneità psicofisica alla detenzione; in pratica lo stesso certificato richiesto per il rilascio del nulla osta all’acquisto. La certificazione dovrà attestare che il richiedente non sia affetto da malattie mentali oppure patologie che ne diminuiscano, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere ovvero non risulti assumere, anche occasionalmente, sostanze stupefacenti e psicotrope oppure abusare di alcol. Il certificato medico è rilasciato dall’ufficio medico legale delle Asp o da un medico militare, della Polizia o del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco.
Sono esentati dall’obbligo di presentazione i detentori che siano anche titolari di licenza di porto d’armi (caccia, sportivo, porto difesa personale) in corso di validità. In caso di licenza non più rinnovata, i cinque anni decorrono dalla scadenza dell’ultimo rinnovo. Le persone che non consegnano il certificato agli uffici di Polizia (Questura per i residenti a Caltanissetta, Commissariati di P.S. di Gela e Niscemi per i residenti in quei Centri) o alla stazione dei Carabinieri che avevano ricevuto le denunce di detenzione, riceveranno una diffida per la presentazione del certificato stesso. Se nei successivi 60 giorni la certificazione non sarà presentata, le armi saranno ritirate cautelarmente dalle Forze di Polizia e saranno segnalati al Prefetto per la successiva emissione del divieto detenzione armi. Nel caso che il detentore non voglia più la disponibilità dell’arma e non trovi una persona munita d’idoneo titolo di polizia cui cederla anche a titolo gratuito, potrà richiedere agli stessi uffici di Polizia o ai Carabinieri il ritiro per la successiva rottamazione.