Gela. Non ha vigilato con la necessaria attenzione sulla piccola, di modo da evitare che venisse travolta da un pesante televisore. Il giudice Antonio Fiorenza ha condannato Giuseppa Celona ad un anno di reclusione, con pena sospesa (riconoscendole le attenuanti generiche). La donna era in casa quando sette anni fa la piccola Naomi Celona fu quasi schiacciata da un pesante televisore che le cadde addosso. I danni neurologici sono stati permanenti ed oggi è totalmente invalida e tetraplegica. Il giudice ha accolto le richieste finali avanzate dal pm Sonia Tramontana. La bambina rimasta ferita, per il tramite della madre, era parte civile, rappresentata dall’avvocato Carmelo Tuccio. Nel dispositivo letto dal giudice, le è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni ed una provvisionale da 15 mila euro. Il legale ha ribadito che il giorno dell’incidente la bambina era stata lasciata con l’imputata, nell’abitazione di famiglia a Settefarine. La donna, sorella del padre di Naomi, stando alla ricostruzione d’accusa avrebbe potuto evitare quanto accaduto se avesse vigilato con più attenzione.
La madre, in aula, ha parlato di “gravissima negligenza”. La difesa, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, ha ricostruito in maniera molto dettagliata i minuti precedenti all’incidente. “Quello che è accaduto non era prevedibile”, ha spiegato. L’imputata, secondo il legale, era insieme a Naomi e alla sorella maggiore ma mai avrebbe potuto preventivare che la piccola cercasse di aggrapparsi al ripiano sul quale era collocato il televisore. Non ci sarebbe stata alcuna “culpa in vigilando” da imputare alla donna ed ha citato precedenti giurisprudenziali dello stesso tipo. Ha inoltre spiegato che la sua assistita avrebbe voluto mettersi a disposizione della bambina e della famiglia, ma i rapporti deteriorati non l’avrebbero permesso. Il giudice Fiorenza, però, ha riconosciuto la responsabilità dell’imputata.