La piattaforma Prezioso K, “si va verso l’appalto”: priorità alle aziende locali ma manca lo yard

 
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Gela. Un confronto tra sindacati e vertici locali del gruppo Eni per tracciare un primo bilancio rispetto al cronoprogramma contenuto nell’accordo romano di novembre. L’appalto per Prezioso K. Negli scorsi giorni, alla presenza dei vertici locali e regionali della multinazionale, i segretari provinciali dei chimici di Filctem, Femca, Uiltec e Ugl hanno avuto rassicurazioni dai manager del gruppo. La fase d’ingegnerizzazione, sia sul fronte upstream, in vista della costruzione della piattaforma Prezioso K, che su quello della green refinery, starebbe marciando in modo piuttosto agevole. “Il gruppo Eni – spiega il segretario provinciale dei chimici dell’Ugl Andrea Alario – intende proseguire nei progetti definiti già nell’intesa di novembre. Sul fronte upstream, legato alla ricerca e all’estrazione in mare, ci è stato comunicato che l’appalto per la realizzazione della piattaforma Prezioso K è in dirittura d’arrivo. Abbiamo chiesto di dare precedenza alle aziende locali. Saranno più pacchetti di lavori ad essere appaltati”. Il nodo, almeno in città, riguarda l’assenza di uno yard che possa consentire la costruzione del nucleo centrale della piattaforma. Le uniche soluzioni, da questo punto di vista, possano essere Palermo o Siracusa. “Tutto ciò che riguarda la strumentistica e i componenti – spiega Alario – deve essere realizzato in città. E’ una linea che portiamo avanti insieme ai colleghi di tutte le altre sigle sindacali”.

Il ricorso al tar e le difficoltà dell’indotto. Un punto interrogativo piuttosto pesante, però, rimane quello dell’esito del ricorso presentato al tar Lazio contro i provvedimenti che autorizzano nuove attività in mare. “Anche il gruppo Eni – ammette il sindacalista – sta attendendo novità. La fase autorizzativa, comunque, dovrebbe essere a buon punto anche sul piano della green refinery”. Decine di operai dell’indotto, in attesa della firma del decreto che dovrebbe dare il via libera all’area di crisi complessa, attendono l’avvio dei primi cantieri nella fabbrica di contrada Piana del Signore. Gli incontri con i manager del gruppo Eni, compreso l’amministratore delegato di raffineria Alfredo Barbaro, si sono tenuti negli scorsi giorni su sollecitazione dei segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani, Maurizio Castania e, appunto, Andrea Alario. 

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