La ‘’Nave della Pace’’ salpa dal carcere di Balate e viene donata ai gelesi

 
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Gela. Una nave simbolo di pace ma anche di speranza, l’opera presentata in un convegno organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio presso la Parrocchia di Santa Lucia ha un duplice valore per il messaggio che porta con sé, da un lato l’augurio di pace in un mondo straziato da conflitti sempre più sanguinosi e dall’altro la speranza che viene dal cambiamento proprio perché quella nave “salpa” dalle mura della Casa Circondariale di Balate per essere donata alla comunità gelese.

L’opera presentata ieri è stata realizzata infatti dai detenuti nell’ambito dei corsi d’arte organizzati all’interno del carcere e proprio gli stessi detenuti hanno voluto raccontarla attraverso un video messaggio.

Un’opera di progressivo reinserimento a cui da anni la comunità di Sant’Egidio lavora proprio a Balate e di cui questa nave è uno dei simboli più belli.

La comunità di Sant’Egidio ha infatti una lunga tradizione di volontariato all’interno delle carceri, e proprio qui a Gela c’è una delle testimonianze più forti.

Presente al convegno anche don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei cappellani carcerari, che punta i riflettori sulla necessità dell’accoglienza.

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