Gela. E’ passato un anno dal tragico incidente stradale, costato la vita alla quindicenne Vittoria Caruso, che era a bordo dell’auto ribaltatasi lungo un tratto dell’asse viario ex Asi. Per lei fu vana anche la corsa verso l’ospedale “Vittorio Emanuele”. Riportò ferite profonde e i medici non poterono fare molto. Dopo il decesso, i pm della procura hanno avviato indagini, assegnate al sostituto Federica Scuderi. Il mese prossimo verranno analizzati altri campioni di materiale biologico, comprese tracce di sangue della vittima e dell’unico indagato, il diciannovenne che era alla guida dell’automobile e che attualmente è accusato di omicidio stradale. Quella sera, c’erano altri due coetenei e a quanto pare gli accertamenti che verranno effettuati nel laboratorio della scientifica di Palermo riguarderanno anche del loro materiale biologico. I poliziotti del commissariato hanno svolto diverse verifiche e la procura ha chiesto e ottenuto una perizia per accertare la cause del decesso, ma anche la dinamica di quanto accaduto. Il giovane indagato, difeso dall’avvocato Sinuhe Curcuraci, non è sottoposto a misure cautelari, ma è l’unico al quale vengono mosse le contestazioni. Negli scorsi mesi, sono stati effettuati riscontri tecnici sull’auto e la difesa del diciannovenne si sta avvalendo di un proprio perito.
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Non viene trascurato neanche lo stato dei luoghi, lungo il tratto rivelatosi fatale. La Fiat Panda si ribaltò in una zona isolata dell’area ex Asi. I familiari della vittima hanno dato mandato alla società Giesse Risarcimento Danni, attraverso l’avvocato Rita Parla.