Gela. Ripetute violenze sulla moglie sono costate la condanna a due anni di reclusione, con pena sospesa, ad un uomo finito sotto processo davanti al giudice Domenico Stilo. La condanna è stata pronunciata a carico di A.G.
“L’imputato – ha detto in aula il pubblico ministero Pamela Cellura – ha instaurato un vero e proprio regime di soggezione e la moglie era costretta a sottostare alle sue richieste”. Non a caso, il pubblico ministero ha indicato una condanna a due anni di reclusione: richiesta recepita in pieno dal giudice.
L’imputato, sentito nel corso dell’ultima udienza, ha respinto le accuse contestategli. “Sono una persona pacifica che ha sempre lavorato – ha detto – non sono mai stato violento nei confronti di mia moglie”.
Nonostante le sue dichiarazioni, però, è passata la linea dell’accusa. Nel corso del dibattimento sono stati sentiti anche i figli della coppia. Fu proprio la moglie dell’imputato, al culmine di una serie di presunte violenze, a presentare denuncia.