Gela. “Se nel mirino vedi la persona lascia perdere. E’ il suo pensiero che devi ritrarre”.
Non è un aforisma di un poeta o scrittore famoso ma di uno sconosciuto. Interpreta perfettamente l’idea dell’arte della fotografia.
Non chiunque abbia un telefonino di ultima generazione o una macchina fotografica di migliaia di euro può considerarsi un fotografo. Ci sentiamo tutti un po’ fotografi, ma l’arte dello scatto è tutta un’altra cosa.
Nell’era degli smartphone e dei social network le immagini vengono prodotte ovunque, da chiunque e continuamente ma al di là delle classiche foto frontali a farla da padrone è il selfie.
Ne abbiamo parlato con Marco Ferreri, fotografo di terza generazione. Il nonno Lillo, originario di Ravanusa, lasciò la famiglia ad 8 anni per andare a Palermo. Tornò nella sua città a 14 anni. Era già un fotografo formato. Peppe Ferreri, il figlio, ha proseguito nella sua passione, e da anni anche Calogero e Marco hanno le loro attività professionali di successo.
La Ferreri 2.0 di Marco non vuole essere il classico negozio del fotografo. La fotografia è arte, la fotografia deve essere il ritratto dell’anima. Le immagini, da sempre, valgono più di mille parole. Ricordate la foto in bianco e nero della bambina vietnamita che corre nuda bruciata dal napalm? Quella foto è storia. Ha fatto il giro del mondo anche se nessuno conosce il nome di quella donna a distanza di oltre 40 anni.
“La tecnologia non ha reso tutti fotografi, ma solamente capaci di catturare immagini – dice Marco Ferreri – Tutti abbiamo una penna ma non siamo tutti scrittori e poeti. Il rivelarsi dell’immagine sulla pellicola è un momento magico e misterioso. Oggi l’immagine è immediatezza e condivisione “.
Nelle tue foto appare in tutta la sua bellezza anche la città di Gela. Gli sposi sembrano quasi un contorno che ne aumenta la luce ed i colori
“Ci piace l’idea di valorizzare la bellezza naturale della nostra realtà. Gela ha monumenti straordinari, una spiaggia immensa ed un tramonto unico, beni archeologici e viuzze come lo Sperone che sembrano creati ad arte per rendere ancora più unico il giorno del matrimonio. Si, per noi è importante unire le due forme di bellezza, l’amore di una coppia con la realtà che la circonda”.
Marco Ferreri ha collaborato insieme alla sua famiglia ad eventi straordinari, come fotografi ufficiali dei Modà, Jovanotti, Tiziano Ferro, l’inaugurazione del Castello di Siculiana, Aldo Ricci (videomaker di campioni come Rossi e Cairoli) e la Trapler Academy.
Marco, oggi al fotografo non viene chiesto solo il classico servizio. Le esigenze sono cambiate. Che consigli daresti alle coppie?
“Di valutare bene come spendere i propri soldi. Non bisogna lasciarsi ingannare dalle proposte che sembrano economicamente convenienti”.
Quante persone lavorano con te?
“Generalmente durante un evento ci muoviamo almeno in otto. Non vogliamo lasciare nulla al caso. Ci mettiamo passione, sentimenti, sacrifici. Ogni matrimonio, ogni battesimo, ogni evento deve servire a catturare emozioni. Che poi raccogliamo in album artigianali rigorosamente made in Italy. E’ la nostra mission, insieme alla soddisfazione del cliente”.
Buon lavoro Marco… buon clic
“Grazie. Vi aspettiamo in via Manzoni 92”.