Gela. Già ieri, durante l’interrogatorio di garanzia, era stato scagionato dal fratello. Il giudice Ersilia Guzzetta non ha convalidato il fermo del ventottenne Giovanni Licata, che così ritorna in libertà. Una richiesta formulata dal difensore di fiducia, l’avvocato Flavio Sinatra, che ha escluso qualsiasi coinvolgimento del giovane nelle vicende che, invece, riguardano il fratello, il ventiquattrenne Ruben Licata. I carabinieri l’hanno trovato fuori dall’abitazione, nonostante l’obbligo degli arresti domiciliari. Nel corso della successiva perquisizione nell’appartamento, sono stati sequestrati hashish e due armi, compresa una pistola semiautomatica calibro 7,65.
Il fermo dei carabinieri. Ruben Licata, difeso dall’avvocato Nicoletta Cauchi, ha ammesso la disponibilità delle armi, ma solo per un’eventuale difesa personale, e della droga che però non sarebbe stata destinata allo spaccio. La difesa ha chiesto una misura diversa dalla detenzione in carcere, ma il giudice, accogliendo le istanze dei pm della procura, ha convalidato il fermo e confermato la custodia cautelare in carcere.
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