Gela. La bufera interna e la figuraccia delle primarie sembrano spazzate via dal vento centrista che ha iniziato a soffiare sul Partito Democratico locale.
Siragusa nel gruppo consiliare. Il Pd ritorna compatto, almeno questo emerge al termine della direzione cittadina convocata dal segretario Peppe Di Cristina. Intanto, nel pomeriggio a Palazzo di Città, è stato ufficializzato l’ingresso nel gruppo consiliare di Guido Siragusa, che entra a far parte dei dem insieme agli altri centristi che lo supportano. Tutti i consiglieri comunali del Pd hanno espresso parere favorevole, a cominciare dal capogruppo Vincenzo Cirignotta e dal presidente del consiglio Alessandra Ascia. La direzione, invece, ha fissato le linee politiche. “Il Pd è all’opposizione di questa giunta – spiega il segretario Di Cristina – e deve guidare il processo per la costruzione dell’alternativa al duo Messinese-Siciliano”. In casa Pd, quindi, i rapporti sembrano molto più distesi.
“Dobbiamo guidare l’alternativa”. La fronda interna è rientrata. Il capogruppo Vincenzo Cirignotta, che insieme a Romina Morselli e Salvatore Gallo ha negli scorsi mesi contestato la linea di gestione del partito, si è fatto promotore di un accordo di pace, sostanzialmente tacito. “Il Pd è un partito unito – dice – ed è giusto che guidi il cambiamento, coordinando tutte le forze di centrosinistra”. In realtà, i dem ribadiscono di non volere alcuna intesa con la giunta ma, allo stesso tempo, appaiono piuttosto attendisti sul fronte della sfiducia. Insomma, preferiscono prendere tempo, aspettando le regionali, a sostegno della ricandidatura all’Ars di Giuseppe Arancio, per poi tirare le somme. “La sfiducia non è un processo politico semplice né si può fare facile propaganda – spiega il neo dem Guido Siragusa – il Pd deve essere protagonista dell’alternativa all’amministrazione comunale e ha il dovere di costruire un progetto valido per la città. Dobbiamo aprire a chi ci ha sonoramente bocciati alle scorse amministrative, ovvero proprio i cittadini. Non possiamo andare dietro alla mozione di sfiducia che verrà presentata dal Movimento cinque stelle, ovvero da chi ha voluto Messinese sindaco, per poi scaricarlo alle prime difficoltà. Quello che sta accadendo in città è, in primis, un fallimento del modello cinquestelle”.