Gela. “Senza una vera accelerazione, le aziende edili impegnate nella fabbrica Eni avranno difficoltà a garantire anche i contratti di solidarietà.
Fino ad oggi, hanno anticipato le somme ma, senza nuovi lavori, tutto si ferma”.
Gli edili come i metalmeccanici? Il segretario provinciale della Fillea Cgil Francesco Cosca lancia l’allarme davanti ad una stasi che preoccupa soprattutto i tanti lavoratori del settore. “Tra mille difficoltà – continua – gli edili riescono a resistere in fabbrica. Sono impegnati soprattutto in attività di smontaggio. La prospettiva dei prossimi mesi, dopo quanto accaduto ai metalmeccanici, è veramente preoccupante. Non so se le aziende riusciranno a sopportare questo peso. Purtroppo, anche gli interventi alla diga foranea sono stati quasi del tutto azzerati. Quella poteva essere un’ottima boccata d’ossigeno”.
“Precedenza agli operai locali”. Ma l’edilizia stenta non solo tra gli impianti della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. A segnare il passo sono i tanti operai impegnati nei cantieri pubblici e privati. “Sicuramente – dice ancora Cosca – i lavori appaltati dall’amministrazione comunale hanno alleviato il peso della crisi. Però, bisogna puntare soprattutto a garantire la manodopera locale. Le aziende aggiudicatarie di appalti pubblici in città devono utilizzare operai locali. Lo chiederemo direttamente a sindaco e assessore”.