Gela. Niente voto in aula consiliare sul Distretto mediterraneo dei biocarburanti. La seduta, appositamente convocata dal presidente Alessandra Ascia, si è conclusa con pochi consiglieri presenti in aula.
Lo scontro in aula. Gli animi, inaspettatamente, si sono scaldati dopo che il consigliere di Articolo 1 Carmelo Casano ha risposto, piuttosto contrariato, ad uno degli esperti presenti in aula ad illustrare il progetto. Il tecnico avrebbe accusato i consiglieri comunali di dedicarsi troppo alle discussioni, senza concretizzare. Avrebbe utilizzato l’espressione “troppo parrascinu”. “Ma come si permette – ha detto Casano – lei viene nell’aula che rappresenta la nostra città e ci accusa? Tutto questo è inaccettabile, soprattutto se arriva da chi non sa nulla di noi e della città. Ho solo chiesto numeri concreti sul progetto e ho ricevuto una risposta offensiva”. Casano e altri consiglieri hanno abbandonato l’aula, mentre il vicesindaco Simone Siciliano ha cercato di mediare. Alla fine, è venuto a mancare il numero legale. Il progetto del Distretto mediterraneo dei biorcaburanti si profila come un partenariato con l’Università Kore di Enna, l’Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia, l’Agenzia del Mediterraneo, l’associazione Nuova Direzione e l’associazione per la Dieta Mediterranea, puntando a creare una vera e propria filiera industriale che parta dal riutilizzo degli scarti dell’agricoltura, da destinare alla produzione di biocarburanti e bioplastiche.
“Maggiore concertazione”. A mancare, però, sarebbe la concertazione tra giunta e consiglio. Almeno questo è emerso da diversi interventi susseguitisi in aula. “Più collaborazione con la città – ha detto il consigliere Guido Siragusa – quella del Distretto mediterraneo è una scelta strategica che incide sul percorso economico locale. Per questa ragione, la giunta non può agire, come ha spesso fatto, in solitaria, senza coinvolgere l’assise civica”. Per il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta, inoltre, sarebbe stata necessaria la presenza concreta di una partecipazione regionale. “Non si può escludere la Regione da un percorso così importante – ha detto – indipendentemente, da chi la governerà”. Molto scettici anche i consiglieri comunali del Movimento cinque stelle che non hanno mancato, attraverso Angelo Amato, di ribadire la necessita di dati concreti, a cominciare da quelli del possibile impatto ambientale che un progetto di questo tipo potrebbe produrre. “La nostra è una scelta di campo – ha detto il vicesindaco Simone Siciliano – stiamo andando oltre la tradizionale filiera produttiva industriale, cercando di trasformare gli scarti in produzione effettiva, a partire dal ciclo delle plastiche”. Gli esperti intervenuti hanno comunque ribadito come la città abbia tutte le potenzialità per diventare “un polo dei biocarburanti”.