Gela. La “filiera” produttiva della bioraffineria Eni come esempio da valutare con molta attenzione. Negli ultimi due giorni, una delegazione del Comitato aziendale europeo della multinazionale ha fatto visita al sito locale. E’ un organismo nato sulla base delle direttive del Consiglio Europeo nel 1994, come organo di consultazione e informazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici occupati nelle imprese dell’Unione Europea nonché dello Spazio Economico Europeo. La realtà di Gela è stata presa a riferimento per il percorso di trasformazione avvenuto in questi dieci anni a valle del protocollo in ottica di transizione energetica, con la trasformazione della raffineria tradizionale in bioraffineria, la produzione di gas naturale nell’offshore, la costituzione di una divisione che promuove e vigila sulla sicurezza sul lavoro e per finire, ma non meno importante, con la riqualificazione ambientale. La delegazione, composta da tre italiani in rappresentanza di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, tra cui Giuseppe Pirrè dipendente della bioraffineria in quota Filctem-Cgil, dal rappresentante del sindacato tedesco e da quello greco, è stata ospite nei locali del sito, dove era presente pure la delegazione aziendale di Enimed.
È la prima volta che il Comitato si riunisce a Gela a vent’anni dalla sua costituzione. Dopo le presentazioni delle attività di Bioraffineria, di Enimed e del piano industriale di Eni a carattere europeo, è seguita la visita in campo della costruenda centrale gas “Argo-Cassiopea” e del sistema Biojet.