Gela. “Il centrosinistra unito deve avere un respiro politico, anche fuori dal consiglio comunale. Il Partito Democratico o il presidente Rosario Crocetta non sono il centrosinistra, sono solo una parte”. “L’esprienza Messinese è già superata”. Il consigliere comunale del Polo Civico Guido Siragusa tiene a battesimo l’unità del centrosinistra, almeno tra gli scranni dell’assise civica. Da diverse settimane, Pd, Megafono, Adesso Gela e lo stesso Polo Civico si muovono sulla stessa linea politica. “Ovviamente – dice ancora – non possiamo pensare di formare un’accozzaglia di partiti e movimenti. Non servirebbe a nulla. Dobbiamo costruire una prospettiva politica che guardi al governo della città e vada oltre Messinese. Scelte condivise e primarie di coalizione sono passaggi imprescindibili. L’esperienza di questa giunta, per quanto mi riguarda, è già conclusa. Il centrosinistra ha molto da farsi perdonare, soprattutto davanti alla città. Rispetto a quest’amministrazione comunale che non conosce la programmazione né sa dare una prospettiva, mi pare però che quelli nuovi siamo noi. Loro, invece, hanno dimostrato di non distaccarsi troppo dai cliché del passato”. Tra le linee programmatiche che il capogruppo del Polo Civico intende mettere sul tavolo dell’unità, c’è sicuramente quella del futuro economico della città.
“Il futuro della città non può essere solo Eni”. “Se pensassimo ad un futuro incentrato ancora su Eni, avremmo già perso in partenza – dice – l’industria continuerà ad essere presente nel tessuto economico locale ma in maniera molto più limitata. Di certo, dobbiamo salvaguardare le professionalità degli operai e degli specialisti della metalmeccanica, del settore elettrostrumentale e di quello edile. Un centrosinistra moderno, però, deve guardare all’agricoltura, incentivando le nuove frontiere di questo settore, e al terziario. Per questo motivo, sarebbero fondamentali strumenti come il Piano urbano del commercio o il Piano urbano del traffico. Sindaco e assessori, però, dimostrano di essere molto indietro su questi temi o, addirittura, di non conoscerli”.