L’omicidio di Orazio Sotti, una delle testimoni risponde ai difensori dei fratelli Cilio

 
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Sotti trovato senza vita davanti al garage di casa

Gela. La sorella dell’ex compagna di Giuseppe Cilio ancora in aula, in Corte d’assise a Caltanissetta, nel dibattimento relativo all’omicidio del giovane idraulico Orazio Sotti, ucciso nel dicembre di diciassette anni fa proprio davanti al garage di casa, nella zona di Fondo Iozza.

La testimone in aula. A rispondere di quei fatti, con l’accusa di omicidio, sono i fratelli Giuseppe e Salvatore Cilio. Questa volta, la testimone ha risposto alle domande formulate dal difensore di Salvatore Cilio, l’avvocato Luigi Cinquerrui. Il legale ha ripercorso diverse fasi delle indagini, precedenti all’arresto dei due fratelli che avrebbero pianificato e poi eseguito l’azione di fuoco. Dietro alla morte del giovane idraulico, allora poco più che ventenne, ci sarebbero state ragioni passionali, scaturite dalla relazione che la vittima intrattenne con le compagne dei fratelli finiti a processo. Il difensore ha sottolineato come la stessa testimone, solo molto tempo dopo i fatti venne sentita per la prima volta dagli investigatori. Vicende che, stando al legale, potrebbero aver inciso anche sui suoi ricordi. La testimone, già alla prossima udienza, dovrà invece rispondere alle domande dell’altro difensore, l’avvocato Salvo Macrì. Nel procedimento, i familiari di Orazio Sotti sono parti civili con l’avvocato Giuseppe Cascino.

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