Gela. I magistrati della procura hanno aperto un’indagine dopo le segnalazioni arrivate intorno alla vicenda del neo consigliere comunale del Megafono Antonio Torrenti. “Non ho mai offerto lavoro a nessuno”. In alcuni volantini anonimi e in un esposto firmato da sei operai, viene accusato di aver garantito ingaggi lavorativi in cambio di voti. “Non ho mai offerto lavoro a nessuno – spiega lo stesso Torrenti – non sono in condizioni di farlo né gestisco aziende. Sono solo un impiegato amministrativo”. Il consigliere eletto nella lista del Megafono del presidente Rosario Crocetta esclude di conoscere quei lavoratori che lo accusano. “Non ho mai contattato alcun operaio per offrigli lavoro – spiega – mi auguro che i sei sventurati impegnati ad infamarmi, inconsapevoli pedine di un soggetto a me noto ed il cui nominativo ho già riferito agli inquirenti, possano ravvedersi e ritornare sui loro passi. In caso contrario, sono pronto a denunciarli per calunnia”.
Una ritorsione? Torrenti, pur non facendo espresso riferimento a presunte “vendette” da parte di gruppi imprenditoriali interessati alla vicenda, lancia comunque nuovi dubbi intorno alle accuse ricevute.