L’inchiesta “Parenti serpenti”, droga e furti in città: via al processo per cinque imputati

 
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Gela. I primi testimoni verranno sentiti a maggio. Sono cinque gli imputati finiti a processo, davanti al collegio penale del tribunale, dopo essere stati coinvolti nell’inchiesta “Parenti serpenti”. L’indagine. I magistrati della procura e i poliziotti del commissariato individuarono un gruppo di giovanissimi che avrebbe organizzato un giro di droga e furti in città. A processo, ci sono Vincenzo Blanco, Giuseppe Morello, il ventiquattrenne Giovanni Rinzivillo, Filippo Sciandrello e Salvatore Scordio. Il dibattimento si è aperto con le richieste istruttorie formulate dal pubblico ministero Eugenia Belmonte e con quelle dei difensori degli imputati, gli avvocati Giovanni Cannizzaro, Flavio Sinatra, Raffaella Nastasi, Nicoletta Cauchi e Paola Carfì. L’inchiesta coinvolse altri presunti componenti del gruppo che hanno già definito le loro posizioni, senza arrivare a processo. Gli imputati, invece, in fase di indagine, hanno sempre escluso di aver avuto un ruolo nei fatti che gli vengono contestati dai magistrati.

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