L’inchiesta “Parenti serpenti”, droga e furti in città: condannati tre giovani

 
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Una delle fasi di spaccio riprese dagli investigatori

Gela. Droga e furti, tutto orchestrato da un gruppo di giovani, finiti al centro dell’inchiesta “Parenti serpenti”. Accuse confermate. Per i magistrati della procura, le accuse sono confermate. Così, arrivano le condanne nei confronti di Giovanni Rinzivillo, Carmelo Giorlando e Fabio Mirisola. I tre hanno optato per il rito abbreviato davanti al giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore. Il pubblico ministero Lara Seccacini ha chiesto la condanna più pesante nei confronti proprio di Rinzivillo, sei anni e dieci mesi di reclusione. Tre anni, invece, sono stati chiesti per Carmelo Giorlando. I difensori degli imputati, gli avvocati Maurizio Scicolone, Cristina Alfieri e Mariella Giordano, hanno ulteriormente contestato la ricostruzione condotta dai magistrati della procura che coordinarono l’indagine, sfociata negli arresti eseguiti dai poliziotti del commissariato. Il gup Paolo Fiore ha invece accolto le richieste di condanna, confermando la responsabilità dei tre ed emettendo verdetti pesanti, soprattutto per Rinzivillo, otto anni, e Giorlando, quattro anni. La pena meno pesante è stata decisa nei confronti di Fabio Mirisola, due anni di reclusione. I difensori, a questo punto, sarebbero già pronti ad impugnare le condanne in appello.  

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