Gela. “L’Ici sulle piattaforme del gruppo Eni va pagata”. Non muta la linea dell’amministrazione comunale che, da mesi ormai, ha scelto di non arretrare
davanti al possibile incasso di circa tre milioni e mezzo di euro, dovuti proprio dalla multinazionale all’ente, a copertura dei costi Ici nel periodo compreso tra 2003 e 2008.
L’incontro con il legale che segue la vicenda. “Adesso – spiega l’assessore al bilancio Fabrizio Morello – abbiamo la possibilità di parametrare i nostri calcoli con i dati che i funzionari del gruppo Eni ci hanno fatto avere. Avremo riscontri più precisi”. Da diverso tempo, proprio i tecnici del municipio avevano richiesto ai funzionari della multinazionale di ottenere dati catastali e informazioni utili a ricostruire l’effettivo ammontare ancora mancante nelle casse di Palazzo di Città. “In ogni caso – continua l’esponente della giunta Messinese – la strategia non cambia. Abbiamo scelto di rivolgerci ai giudici della Corte di Cassazione per avere un verdetto che ponga fine a questa vicenda. I precedenti giurisprudenziali, da questo punto di vista, sembrano darci ragione”. L’assessore, nelle scorse settimane, ha avuto modo di incontrare l’avvocato Ferdinando D’Amario, incaricato dalla giunta con l’obiettivo di seguire l’intera vicenda giudiziaria. Lo stesso legale, nel caso di altri comuni italiani, ha già avuto verdetti favorevoli dai magistrati romani. I giudici della sezione tributaria della Corte di Cassazione, ad inizio ottobre, hanno annullato le decisioni delle commissioni tributarie che escludevano il pagamento dell’Ici sulle piattaforme Edison lungo la costa del comune di Termoli, in Molise.Circa quindici milioni di euro, per il periodo ricompreso tra 2007 e 2010, rivendicati dall’amministrazione comunale molisana. Sono state pubblicate le motivazioni dei giudici romani che hanno accolto, rinviando nuovamente a quelli di merito, i ricorsi presentati proprio dall’avvocato D’Amario. Le prime richieste, con l’emissione delle cartelle esattoriali, giunsero dopo uno studio e la relativa interrogazione allora presentata dall’ex consigliere comunale del Pd Giacomo Gulizzi.