Gela. Cade l’accusa di sequestro di persona, ma la condanna
arriva comunque per le lesioni causate all’ex moglie, al culmine di ore di tensione all’interno della loro abitazione.
La statua in frantumi. Sei mesi di reclusione, con pena sospesa, per un autotrasportatore cinquantenne. E’ questo il verdetto alla fine deciso dal giudice Marica Marino. Nell’appartamento dei due, arrivarono anche le forze dell’ordine che si trovarono davanti ad un notevole trambusto, compresa una statua della Madonna andata in frantumi. In aula, nonostante la richiesta di condanna giunta dal pubblico ministero, il difensore dell’uomo, l’avvocato Giuseppe Cascino, ha comunque ridimensionato l’accaduto, escludendo che l’imputato volesse aggredire l’allora consorte. La donna riportò ferite soprattutto ai piedi. Da tempo, i rapporti tra i due erano compromessi e l’ennesimo alterco sfociò in un violento diverbio, finito al centro di un’indagine da parte dei magistrati della procura.